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Pasqua, in calo il turismo nelle città d'arte

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Cultura

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Roma, 22 apr. (Adnkronos) - Se tutto il turismo pasquale quest'anno è in calo al di sopra di ogni aspettativa, quello nelle località d'arte non fa eccezione. Secondo i dati di Federalberghi e da un'indagine effettuata dall'Istituto Acs Marketing Solutions dal 12 al 18 aprile, con interviste telefoniche su un campione di 3.000 italiani, le località d'arte maggiori e minori toccheranno infatti il 14,7%, una percentuale notevolmente più bassa rispetto al 18,9% del 2010. Un dato in linea con la crisi che sembra aver definitivamente scoraggiato gli italiani nell'affrontare uno spostamento: 50 milioni di italiani quest'anno non partiranno neanche per un giorno, e fra questi il 41,5% - oltre 20 milioni di persone - ha dichiarato di non potersi permettere una vacanza per mancanza di disponibilità economica. Gli italiani che si concederanno una vacanza dormendo almeno una notte fuori casa saranno il 17,6% contro il 22% dello scorso anno. La quasi totalità (90%) rimarrà in Italia, e solo l'8% andrà all'estero. Non in tutte le località del nostro paese dove l'offerta artistica è forte, però, il trend è negativo. In alcune roccaforti del turismo dell'arte, come ad esempio Firenze, la tendenza mostra un lievissimo recupero. "ll dato previsionale in questo momento promette abbastanza bene rispetto allo scorso anno - dice all'ADNKRONOS il Presidente della Federalberghi di Firenze Francesco Bechi - mostrando un aumento, un lievissimo recupero". Il motivo di questa 'controtendenza' è rintracciabile, spiega Bechi, "nella concomitanza dei due ponti 'mancati', quello del 25 aprile e quello del primo maggio, che porteranno tutti coloro che avevano programmato una gita fuori porta a convergere nelle vacanze pasquali". Oltre a ciò, sebbene ci sia ancora una "sofferenza in termini di prezzo, godiamo di un buon ritorno da parte del turismo statunitense, che già dallo scorso anno aveva già mostrato segni di ripresa e quest'anno si riconferma positivo", sottolinea ancora Bechi. Aggiungendo che, sebbene il dato nazionale generale non sia contestabile e la crisi si faccia sentire, "Firenze si colloca ad un contesto territoriale particolare, ovvero la campagna che la circonda: chi viene qui sceglie di unire anche una visita nel territorio circostante". Ed in effetti, molto gettonati sono gli agriturismi, l'ultima tendenza degli italiani: per le festività di Pasqua si stimano oltre 400mila presenze, ovvero quasi un italiano su dieci tra ospiti e italiani e stranieri. Le stime sono della Coldiretti, sulla base delle previsioni dell'associazione agrituristica Terranostra, che sottolineano una tendenza favorita dalla preferenza accordata dalla vacanza in Italia per le difficoltà dei Paesi del nord Africa, ma anche dal fatto che quest'anno la Pasqua arriva tardi in primavera inoltrata. Anche Roma prende le distanze dai dati nazionali mostrando evidenti segni di ripresa. "Il turismo nella Capitale - spiega all'ADNKRONOS Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - dovrebbe chiudere la Pasqua con un 7% in più di presenze. Roma va sempre in controtendenza rispetto all'andamento nazionale, e i primi 4 mesi del 2011 lo dimostrano". I turisti di Roma, spiega Roscioli, "in genere sono per il 40% italiani e per il 60% stranieri, ma per Pasqua gli italiani aumenteranno anche perché si tratta di un ponte breve, che non spinge i nostri connazionali a fare tragitti lunghi e li porta a restare in territorio nazionale". La richiesta maggiore "è quella di alberghi a basso prezzo, una o due stelle, ma si sta esercitando un forte controllo di tante strutture perché non approfittino della Pasqua per gonfiare i prezzi. E' un modo per garantire una maggiore sicurezza e qualità", dice Roscioli. Meno giorni di pernottamenti negli hotel cui si risponderà con prezzi delle strutture ricettive sostanzialmente allineati con quelli dello scorso anno è la 'fotografia' della situazione di Venezia. "A causa della crisi economica - spiega il Presidente dell'Associazione veneziana albergatori (Ava) Vittorio Bonacini - molte famiglie italiane hanno scelto di non concedersi le vacanze pasquali e se ne staranno a casa". Ciò che pesa di più, secondo Bonacini, "è la permanenza media. Mentre lo scorso anno, per Pasqua la media era di due giorni di pernottamento, adesso il periodo si è limitato ad una notte e mezza". In pratica i turisti arrivano, dormono in albergo e poi se ne vanno il giorno seguente. "Tutto ciò succede a fronte di un sistema tariffario sostanzialmente rimasto inalterato - sottolinea Bonacini-. I nostri albergatori hanno lasciato praticamente inalterate le tariffe proprio per venire incontro alle difficoltà finanziarie delle famiglie italiane".

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