Siria: attivisti, uccisi 40 manifestanti tra cui bimbo di 11 anni
Esteri
Damasco, 22 apr. - (Adnkrono/Aki) - Le forze di sicurezza siriane hanno sparato proiettili e gas lacrimogeni contro decine di migliaia di manifestanti nel Paese. Lo denunciano attivisti per i diritti umani ed esponenti dell'opposizione, sottolineando come sia salito ad almeno 40 morti il bilancio delle vittime della repressione. Tra loro anche un bambino di 11 anni della citta' di Daraa, nel sud della Siria, dove il 15 marzo e' scoppiata la rivolta contro Bashar al-Assad. Spari contro la folla di manifestanti sono stati riportati nei sobborghi di Damasco e nella citta' di Homs nel giorno del 'Venerdi' santo' in cui i manifestanti avevano organizzato la piu' grande espressione della protesta contro il regime, del quale chiedono le dimissioni. ''I proiettili hanno iniziato a volare sopra le nostre teste come una pioggia pesante'' racconta un testimone di Izraa, un villaggio a sud della provincia di Daraa. In particolare, almeno 14 persone sono state uccise nella citta' di Ezreh, nella provincia meridionale di Daraa, epicentro della rivolta pro-riforme e contro il regime esplosa a meta' marzo. Una persona e' invece stata uccisa a Hirak, sempre nella regione di Daraa. Nove persone sono invece morte nel sobborgo di Douma, a nord di Damasco, mentre altre sei persone sono state uccise a Barzeh, Harasta e Al-Maadamiyah, sempre sobborghi della capitale. Due manifestanti sono rimasti vittime di un attacco mortale a Hama, nel nord del Paese, luogo di un massacro di islamici ordinato dal governo nel 1982. Altre due vittime si registrano a Latakia, principale citta' portuale della Siria, mentre quattro morti si contano a Homs, nel centro del Paese.