Delitto via Poma: per la Corte Busco non ha alibi
Cronaca
Roma, 26 apr. - (Adnkronos) - I giudici della terza Corte di Assise nella motivazione della sentenza che ha condannato Raniero Busco a 24 anni di reclusione sottolineano che l'imputato "deve ritenersi privo di alibi. In particolare la Corte sottolinea che tutte le giustificazioni fornite dall'uomo sono risultate prive di fondamento. In particolare Busco ha cambiato nel tempo versioni e orari, ha indicato di essersi trovato in luoghi diversi il giorno dell'omicidio. Per la Corte non solo Busco ha contribuito alla preordinazione dei propri falsi alibi ma aveva anche cercato di indirizzare i sospetti contro alcuni suoi amici della comitiva 'Bar Portici' "indirizzando i sospetti soprattutto sul suo amico Simone Palombi". "Desta piu' di una perplessita' -scrivono i giudici- la completa mancanza di ricordo da parte di Busco in ordine degli avvenimenti del 7 agosto del 1990 ed e' indubbiamente molto anomalo che i fatti di una giornata cosi' particolare in cui si era consumata la barbara e misteriosa uccisione della sua fidanzata in cui era stato preso da una volante della polizia in piena notte e poi trattenuto in questura, fossero caduti nell'oblio insieme a quelli di tanti altri giorni eguali uno all'altro".