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Conti pubblci, Draghi: "Per pareggio nel 2014 serve taglio alle spese del 7%"

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Economia

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Roma, 28 apr. - (Adnkronos/Ign) - Per l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 serve "una correzione, effettuata solo dal lato delle spese, che implica una loro riduzione del 7 per cento in termini reali. L'obiettivo e' conseguibile solo se vi concorreranno tutte le principali voci di spesa". E' quanto sostiene il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel suo intervento su 'Le infrastrutture in Italia: dotazione, programmazione, realizzazione'. Draghi lancia un nuovo monito al governo su conti pubblici e ripresa. "La crisi ha peggiorato le prospettive della finanza pubblica; non e' piu' rinviabile un duraturo riequilibrio dei conti pubblici; data l'elevata pressione fiscale, e' inevitabile un significativo contenimento della spesa". Secondo Draghi, "la necessita' di procedere nel consolidamento dei conti pubblici impone scelte fondate su un vincolo di bilancio pluriennale e su una sistematica comparazione dei costi e dei benefici di progetti alternativi". In questo senso, sottolinea, "non c'e' altra soluzione che innalzare l'efficienza della spesa, migliorando le procedure che la governano". "Da vari anni l'Italia cresce a un ritmo insoddisfacente, che si riflette in redditi stagnanti, problemi occupazionali, maggiori difficolta' a gestire la finanza pubblica. La ripresa dopo la crisi appare lenta" sottolinea il governatore. Nel quadro macroeconomico del Documento di Economia e Finanza del 2011, il tasso di crescita del Pil e' previsto salire gradualmente dall'1,1 per cento atteso per quest'anno all'1,6 nel 2014, ricorda il Governatore. ''Il tasso di crescita del Pil potenziale passerebbe dallo 0,3 per cento del 2011 allo 0,8 del 2014. Quest'ultimo dato rifletterebbe modesti aumenti del fattore lavoro (0,2 per cento), della disponibilita' di capitale (0,4 per cento) e della produttivita' totale dei fattori (0,2 per cento) -aggiunge Draghi- Si configura il rischio che la crisi incida a lungo sul tasso di crescita potenziale dell'economia italiana, che nel 2007 veniva indicato attorno all'1,5 per cento, un valore gia' relativamente basso rispetto a quelli degli altri principali paesi europei''. ''Il riavvio del processo di crescita passa per un aumento dei tassi di occupazione, soprattutto giovanile e femminile; maggiori investimenti in capitale fisico; mercati, servizi pubblici e regolamentazioni che facilitino l'accrescimento della produttivita''', conclude Draghi.

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