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Napoli: Vittorio Emanuele III abdica e apre a Villa Rosebery le porte della storia

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Cultura

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Roma, 21 dic. (Adnkronos) - Era il 9 maggio del 1946. Vittorio Emanuele III chiamava a Villa Rosebery, che allora era stata ribattezzata Villa Maria Pia dal nome della primogenita del principe ereditario Umberto, il notaio Nicola Angrisano per l'abdicazione in favore del figlio. Da quel momento la villa, donata da Lord Rosebery a Mussolini e da questi passata alla citta' di Napoli e quindi allo Stato italiano a disposizione dei Savoia, entra nella storia. Ma questo e' soltanto uno degli avvenimenti, forse il piu' importante, accaduti nella villa che si affaccia sulla costa di Posillipo, oggi nota soprattutto per essere la residenza delle vacanze del Presidente della Repubblica. Avvenimenti raccontati nel libro di Vittorio Paliotti, 'I misteri di Villa Rosebery', dopo una lunga ricerca ''pressoche' a tentoni, acchiappando una notizia da un'opera, un'altra notizia da un'altra e cosi' via. Fino a consultare vecchie annate di giornali e a raccogliere testimonianze''. Il libro racconta le vite dei personaggi che sono passati per Villa Rosebery, l'umanita' e i sentimenti dei suoi occupanti, non sempre fortunati, non sempre felici. E ripercorre la storia, quella drammatica, che l'ha segnata: dalla sua edificazione, frutto dei 'trenta danari' di un evento che coinvolse uno dei martiri della rivoluzione napoletana del 1799, l'ammiraglio Francesco Caracciolo, fino all'abdicazione di Vittorio Emanuele III, la caduta di Umberto II, la partenza della famiglia reale per l'esilio e la sua destinazione a residenza dei Capi di Stato della Repubblica italiana.

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