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Concordia, trovato un altro cadavere. Trasferimento carburante al via da sabato

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Cronaca

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Isola del Giglio (Grosseto), 24 gen. - (Adnkronos/Ign) - Proseguono ormai in parallelo le operazioni di ricerca dei dispersi della Costa Concordia e quelle di svuotamento dei serbatoi. Questa mattina i sommozzatori hanno trovato il corpo senza vita di una donna sul ponte 3, reso accessibile dai varchi aperti dai palombari con microcariche di esplosivo. Il bilancio delle vittime sale così a 16, dopo i corpi trovati ieri pomeriggio al ponte 4. I dispersi sono 22. "Dei corpi recuperati, nove sono stati identificati e sei sono ancora da identificare", ha precisato il commissario all'emergenza Franco Gabrielli, durante la conferenza stampa all'Isola del Giglio, spiegando che sui cadaveri non ancora identificati "è in atto da parte del pool di polizia scientifica un esame autoptico". E per trovare eventuali corpi in mare aperto è arrivata all'Isola del Giglio la nave 'Galatea' della Marina Militare dotata di uno speciale scandaglio. Intanto, come spiegato ieri dal commissario in accordo con il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio, si prosegue con le operazioni di recupero del carburante, anche se, come ha spiegato Gabrielli, "per il trasferimento bisognerà attendere almeno sabato". Questa mattina sono iniziate le operazioni preliminari, con i tecnici della Smit Salvage che a bordo della chiatta 'Meloria' hanno ispezionato ed effettuato i primi rilievi sulle cisterne, dove sono contenute circa 2.400 tonnellate di combustibile. L'operazione di svuotamento è piuttosto complessa, prevede varie fasi e andrà avanti a ritmo continuo, senza interruzioni, fino al termine previsto tra circa un mese. Prima di tutto dovranno essere fatti dei fori nelle cisterne, per riscaldare il carburante ormai quasi solido con getti di vapore; quindi il combustibile va aspirato con dei tubi e riversato sulle navi cisterna che lo trasferiranno altrove. Al contempo, viene spiegato, un'altra pompa dovrà inserire acqua di mare, altrimenti il relitto svuotato da 2.400 tonnellate di combustibile diventerebbe troppo leggero e rischierebbe di andare alla deriva. Il pompaggio vero e proprio dovrebbe iniziare tra un paio di giorni. Per evitare eventuali fuoriuscite di carburante sono state posizionate intorno all'area panne assorbenti anti inquinamento. Fortunatamente, secondo quanto rilevano gli esperti che stanno monitorando minuto per minuto lo scafo, Ia nave si sta ancorando sempre di più, in modo naturale, al fondale roccioso su cui si è arenata, permettendo così ai soccorritori e agli uomini impegnati nelle operazioni di lavorare con discreti margini di sicurezza. Inoltre, secondo quanto viene spiegato, la nave è posizionata in modo tale che sono molto ridotte le possibilità che possa spezzarsi. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, crede e spera che si riuscirà ad evitare il disastro ambiantale. "Abbiamo dichiarato lo stato di emergenza - ha spiegato -, il commissario che abbiamo nominato è bravissimo e sta estendo in maniera direi perfetta l'emergenza. E noi stiamo aiutando i lavori in corso con i nostri esperti e con i nostri mezzi. Per questo credo che si riesca ad evitare il rischio più grande che è quello della perdita del carburante. Comunque, siamo in buone mani". Rientrato anche l'allarme per la chiazza oleosa di circa 400 metri rinvenuta sulla superficie del mare al largo dell'Isola del Giglio. "Riteniamo possa essere un idrocarburo leggerissimo frutto di un lavaggio sulle zone anche interne", ha detto Gabrielli. Secondo indiscrezioni la chiazza sarebbe composta da olii lubrificanti e alimentari, e da detergenti, materiale che potrebbe essere uscito dalle cucine. Nel caso dovessero sorgere problemi o sversamenti di combustibile, sono state già disposte intorno al relitto panne anti inquinamento.

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