Tav: appello al governo, riaprire dialogo in Val Susa
Cronaca
Roma, 2 mar. (Adnkronos) - Un appello al governo perche' "in Val Susa un dialogo e' possibile e necessario". Tra i primi firmatari Don Luigi Ciotti, Nichi Vendola, Luigi De Magistris, Michele Emiliano, Livio Pepino, Michele Curto, Ugo Mattei, Marco Revelli, Giorgio Airaudo, Monica Frassoni, Tommaso Sodano, Paolo Beni, Vittorio Cogliati Dezza, Filippo Miraglia , Gabriella Stramaccioni, don Armando Zappolin, don Tonio dell'Olio, Giovanni Palombarini, don Marcello Cozzi, Sandro Mezzadra. "Dopo mesi in cui la politica ha omesso il confronto e il dialogo necessari con la popolazione della valle - si legge nell'appello - la situazione di tensione in Val Susa ha raggiunto il livello di guardia, con una contrapposizione che sta provocando danni incalcolabili nel fisico delle persone, nella coesione sociale, nella fiducia verso le istituzioni, nella vita e nella economia dell'intera valle. Ad esserne coinvolti sono, in diversa misura, tutti coloro che stanno sul territorio: manifestanti e attivisti, forze dell'ordine, popolazione". "I problemi posti dal progetto di costruzione della linea ferroviaria ad alta capacita' Torino-Lione - si legge nel testo - non si risolvono con lanci di pietre e con comportamenti violenti. Da queste forme di violenza occorre prendere le distanze senza ambiguita'. Ma non ci si puo' fermare qui. Non basta deprecare la violenza se non si fa nulla per evitarla o, addirittura, si eccitano gli animi con comportamenti irresponsabili (come gli insulti rivolti a chi compie gesti dimostrativi non violenti) o riducendo la protesta della valle - di tante donne e tanti uomini, giovani e vecchi del tutto estranei ad ogni forma di violenza - a questione di ordine pubblico da delegare alle forze dell'ordine. La contrapposizione e il conflitto possono essere superati solo da una politica intelligente, lungimirante e coraggiosa". (segue)