Cinema: assessore Scaletti (Toscana), grazie ai fratelli Taviani
Spettacolo
Firenze, 3 mar. - (Adnkronos) - ''Sono molto emozionata e ringrazio con grande affetto i fratelli Taviani per avere scelto di fare qui a Firenze la prima proiezione pubblica del loro film. La vittoria che ci hanno regalato, dopo 21 anni che l'Italia non vinceva a Berlino, e' un'opportunita' per tutti per uscire dalla crisi. Dobbiamo sostenere con forza che il cinema e' una declinazione alta della cultura e non puo' essere assoggettata alle leggi del mercato''. Con queste parole l'assessore alla cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti ha accolto ieri sera sul palco del cinema Odeon Paolo e Vittorio Taviani, nel corso della serata organizzata da Mediateca Toscana per la presentazione del loro film 'Cesare deve morire', vincitore dell'Orso d'oro a Berlino. ''Con il loro film, i fratelli Taviani hanno espresso uno dei piu' alti significati della cultura - ha osservato l'assessore regionale -. Grazie a loro, Shakespeare e' stato per i detenuti il tramite per uscire dall'isolamento, riuscire a parlare, esprimere i loro problemi, sentirsi rappresentati. L'arte e la cultura aiutano a dire cose altrimenti indicibili. Paolo e Vittorio Taviani hanno espresso la soddisfazione di aver girato un film all'interno di Rebibbia. Oggi parlare del carcere e' estremamente importante. Il loro lavoro da' la spinta e l'entusiasmo a noi delle istituzioni perche' film come questi si possano fare ancora, per rimettere in moto un circolo virtuoso e alimentare questo desiderio di cultura che non deve mai morire''. I due registi hanno sottolineato entrambi il loro forte legame con Firenze (Paolo ha detto. ''Questo cinema fa parte dei ricordi della nostra infanzia. Qui abbiamo scoperto la magia del cinema''; Vittorio: ''Mi considero vostro concittadino, ho fatto il liceo qui, al Dante''). E hanno raccontato poi la straordinaria esperienza di girare un film dentro il carcere: ''Siamo stati molto felici di prendere questo premio soprattutto per i detenuti, che si sono affidati a noi, considerandoci dei fratelli. E lo abbiamo dedicato a loro. La scoperta dell'arte - hanno spiegato i fratelli Taviani - e' stata per loro straordinaria e dolorosa al tempo stesso. Intepretavano sentimenti che avevano conosciuto. L'assassinio, la morte, la congiura, il potere, erano tutti eventi che appartenevano al loro passato''.