Napoli: bambole porcellana 'in via d'estinzione' ma un ospedale le cura/Adnkronos
Cronaca
Napoli, 4 mar. - (Adnkronos) - Sono oggetti quasi 'in via d'estinzione' ma a Napoli c'e' ancora chi le 'cura'. Di porcellana o di cartapesta, le bambole della tradizione sono quasi scomparse dalle camerette dei bambini italiani. Tuttavia, passeggiando per i vicoli del centro storico della citta' partenopea e' facile che lo sguardo venga catturato da una particolare bottega, piena di teste, gambe e corpi. E' l'Ospedale delle Bambole, un vero e proprio 'ospedale' dove vengono ricoverate e aggiustate le bambole antiche, un laboratorio artigianale che e' anche meta di collezionisti e studenti di restauro, oltre che di tanti turisti. L'ospedale nasce nel 1800, ad opera di Luigi Grassi, scenografo dei teatrini dei pupi. Tiziana Grassi, erede di quarta generazione di Luigi, racconta che l'idea di creare un'Ospedale delle Bambole nacque per caso. Infatti nella bottega di via San Biagio dei Librai il suo bisnonno teneva esposti ad asciugare le teste e i corpi dei burattini e delle bambole che creava, quando un giorno una donna, passando, disse: "Che impressione, mi sembra proprio un ospedale delle bambole". Da quel momento in poi quella bottega non ha mai cambiato nome, iniziando una lunga tradizione di 'segreti di famiglia' tramandati di generazione in generazione. Nell'Ospedale delle bambole di Napoli si 'guariscono' bambole di tutti i tipi. "E' l'unico ospedale senza camera mortuaria, perche' tutti i pazienti escono piu' belli di prima. Le 'malattie' piu' diffuse sono di tipo ortopedico e oculistico - ha spiegato all'Adnkronos Tiziana Grassi - Braccia, gambe, teste e occhi staccati da fratellini dispettosi sono i guasti piu' frequenti. Ma abbiamo anche un reparto di cure estetiche: trucco, acconciature, scarpe, intimo, vestiti e tutto cio' che riguarda l'aspetto esteriore". (segue)