Gas: Legambiente Puglia, su rigassificatore societa' British non e' vittima sistema (2)
Economia
(Adnkronos) - Legambiente ricorda di aver ''sempre evidenziato l'inaccettabile localizzazione di un terminal di rigassificazione nel porto di Brindisi e con estrema soddisfazione ha visto maturare nel tempo l'opposizione unanime all'impianto della Regione Puglia, dell'Amministrazione provinciale, del Comune di Brindisi e della comunita' locale''. Per Francesco Tarantini e Fabio Mitrotti, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e presidente del circolo di Brindisi l'ubicazione ''e' fin troppo vicina agli impianti petrolchimici e soprattutto fin troppo vicina alla zona abitata. Il porto di Brindisi ha poi una forma ad imbuto: l'ingresso del porto esterno, delimitato da un lato dalla punta delle isole Pedagne e dall'altro dalla diga - spiegano - e' largo appena 600 metri. La frequenza dei trasporti di gas da rigassificare, si prevede che attraccherebbero 100 navi all'anno, circa 2 a settimana, limiterebbe in questo modo l'accesso di altre navi e dunque le attivita' commerciali sarebbero compromesse''. Non si sarebbe trattato, quindi, di lentezza burocratica. ''In Puglia c'e' un grande fermento sul fronte delle fonti rinnovabili - sottolinea ancora Tarantini - ma restano grandi problemi ambientali energetici che vedono Brindisi come un epicentro regionale e nazionale. Ci auguriamo che questa vicenda della British Gas possa indirizzare il dibattito sull'energia sulla giusta strada, partendo dalle politiche di efficienza ancora non adeguate e dall'ulteriore sviluppo delle fonti pulite, che marginalizzino sempre di piu' le fonti fossili, cominciando dal carbone, arrivando al 2050 con una Puglia e un'Italia senza piu' fossili per produrre energia elettrica, ripercorrendo lo stesso obiettivo che il governo tedesco si e' dato recentemente''.