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Eni: processo tangenti Nigeria-difese, no atti a Consulta su ex Cirielli

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Cronaca

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Milano, 8 mar. (Adnkronos) - "Una cosa sono gli effetti di una norma che personalmente ritengo sbagliata e che il Parlamento dovrebbe al piu' presto modificare, altro e' affermarne l'incostituzionalita'. Il ragionamento del pm non sta in piedi". Cosi' Carlo Federico Grosso, uno dei difensori al processo in corso a Milano nei confronti di cinque manager della ex Snam Progetti poi confluita in Saipem per presunte tangenti pagate a politici nigeriani, ha chiesto ai giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano di bocciare la richiesta del pm Fabio De Pasquale di mandare gli atti alla Corte Costituzionale al fine di far dichiarare l'incongruita' della legge ex Cirielli (sulla prescrizione breve, ndr) per violazione della convenzione Ocse. Secondo Grosso la richiesta del pm "e' inammissibile, irrilevante, manifestamente infondata". I giudici decideranno nella prossima udienza del 5 aprile. Il pm De Pasquale aveva illustrato la richiesta di mandare gli atti alla Consulta quando era ancora in corso il processo sul caso Mills a Silvio Berlusconi, finito il 25 febbraio scorso con la dichiarazione di prescrizione del fatto reato. Le parole del pm avevano fatto presagire la riproposizione di una analoga richiesta al processo per il caso Mills, dove pero' l'eccezione di inconstituzionalita' non e' stata riproposta.

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