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Trasporti: armatori sul piede di guerra, a Napoli traghetti a rischio/Adnkronos (3)

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Economia

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(Adnkronos) - L'impegno degli enti locali non preoccupa gli armatori quanto il tempo: "In una settimana si possono smuovere montagne, ma se dovessimo arrivare al 15 marzo senza fondate certezze sul risultato finale saremo costretti a fermarci". Ravenna registra l'appoggio delle istituzioni: "Tutti hanno sostenuto le posizioni delle compagnie. Anche la Capitaneria di Porto ha il nostro stesso problema, con l'acquisto dei carburanti per le motovedette. Riconosciamo l'impegno dell'assessore regionale Vetrella e quello di tutte le Regioni, confermato nella Conferenza Stato-Regioni". "La questione non puo' passare sotto silenzio - sottolinea - le compagnie di navigazione forniscono servizi senza prendere soldi da nessuno, a differenza del dissestato mondo delle societa' di trasporti pubblici che hanno percepito miliardi di contributi a fondo perduto. Questo e' l'unico settore dove si fa mobilita' per 8 milioni di cittadini e automezzi l'anno, a costo zero per la comunita' del Golfo di Napoli". "Le compagnie danno lavoro a 750 persone, e ogni euro incassato viene reinvestito qui, nel Golfo - aggiunge - E' un giro tutto interno che si sta uccidendo: prima sono stati tolti gli sgravi contributivi ai marittimi per le navi che operano all'interno delle 100 miglia, cosa unica al mondo, poi il carburante e' aumentato del 50%. Al prefetto abbiamo detto: se ci sara' anche questo, chiudiamo. Non c'e' soluzione: se chi fattura 20 milioni l'anno si ritrova 2 milioni di Iva in piu', sara' costretto a farlo", conclude Ravenna".

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