Caso Ruby: difesa contro giudici, Tribunale va contro Costituzione
Cronaca
Milano, 9 mar. (Adnkronos) - Nessuna doppia citazione di testi comune all'accusa e alla difesa, perche' si perderebbe troppo tempo. Un'ordinanza dei giudici del processo Ruby, a carico di Silvio Berlusconi,relativo alla doppia citazione di una testimone, scatena la protesta dei legali di Silvio Berlusconi. Tutto inizia in mattinata quando, ad essere interrogata dal pm, e' Eva Brivio. Al termine dell'esame dell'accusa, i difensori dell'ex premier si sono riufiutati di procedere al controesame affermando di volere fare domande alla testimone con un esame diretto, quando sara' il 'loro turno'. I giudici, dopo una lunghissima camera di consiglio, bocciano la richiesta di Niccolo' Ghedini e Piero Longo. In base al principio della ''ragionevole durata del processo'', il tribunale afferma che non si puo' citare due volte testi conuni, altrimenti ''verrebbe leso il principio costituzionale''. Pronta la replica dei difensori. ''Questa ordinanza - afferma in particolare Ghedini- e' contraria ai principi costituzionali, e' profondamente lesiva dei diritti della difesa ed e' al di fuori del sistema''. I difensori di Berlusconi, a questa punto, rinunciano all'esame del teste. Ma questo nuovo braccio di ferro con il collega giudicante e' destinato a non terminare qui.