Libri: in 'Backwards' Luca De Gennaro racconta la musica vissuta da 'groupie' (2)
Cultura
(Adnkronos) - "Nel libro parlo molto di festival -prosegue De Gennaro- dei quali sono sempre stato appassionato perche' amo l'atmosfera che si respira. E' chiaro che se uno pensa ad un festival va indietro nel tempo e pensa a Woostock, che e' stato il primo momento di aggregazione, avvenuto anche in un contesto storico particolare, dove i giovani erano un'entita' nuova sulla scena sociale. Ma da quello e da altri, come il festival dell'isola di Wight e' nato lo spirito dei festival di adesso, che vive ancora, anche se molto di piu' all'estero, molto piu' che in Italia". Ma anche facendo un paragone con i grandi del passato, la musica di adesso per Luca De Gennaro non e' morta, anzi: "Il rock in Italia e' molto vivo in questo momento -sottolinea- penso ad esempio al nuovo cantautorato che ha un'anima rock, penso a gruppi come Luce della Centrale Elettrica: e' un buon momento per il rock italiano". Nel libro di Luca De Gennaro sono citati indirettamente anche gli 883, di cui Max Pezzali ha fatto parte per tanti anni. "Nella sezione dedicata alla recensione su Daryl All e John Oats - dice scherzosamente Max Pezzali - viene citato tra i 'secondi inutili', insieme ad Andrew Ridgeley degli 'Wham!', anche Mauro Repetto degli 883". Pezzali concorda con De Gennaro sull'importanza dei festival, e fa un distinguo: "C'e' una grande differenza - sottolinea - tra paesi con una grande cultura musicale, come quelli anglosassoni, e paesi come l'Italia dove non e' cosi'. In quei paesi, si crea un contesto, un happening annuale che permette di fare il punto dello stato dell'arte, su tutto cio' che riguarda la musica. Questo grazie anche agli sponsor, senza i quali oggi la musica difficilmente puo' vivere".