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Pesaro: scoperta truffa ai danni di una holding, 8 denunce

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Cronaca

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Pesaro, 12 mar. - (Adnkronos) - I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, servendosi di intercettazioni telefoniche, perquisizioni e perizie informatiche, hanno sgominato un'associazione criminosa composta da 'dipendenti infedeli' di una holding, che di sono resi responsabili di una pluralita' di reati commessi proprio ai suoi danni. I reati accertati commessi nel tempo vanno dal furto aggravato, all'appropriazione indebita, alla rivelazione di segreto industriale, all'usurpazione di proprieta' industriale, al favoreggiamento, alla infedelta' patrimoniale, alla truffa. Le condotte illecite venute alla luce duravano da alcuni anni, durante i quali la consorteria, approfittando dei ruoli chiave dei singoli rivestiti all'interno delle aziende della holding in questione, ha sottratto ai profitti della stessa una somma quantificata in quasi sei milioni di euro, che e' stata accumulata a San Marino, facendo la 'cresta' sulle vendite di prodotti ad alto contenuto tecnologico e su interventi di manutenzione riguardanti grandi macchinari. I dipendenti in argomento hanno inoltre sottratto nel tempo decine di migliaia di progetti e disegni in formato elettronico. Dopo essersi licenziati, hanno messo in piedi a San Marino una fabbrica che produceva in concorrenza sleale gli stessi utensili realizzati dalla holding, sfruttando i progetti rubati. Avevano, infine, accordi in fase avanzata con un gruppo di altre aziende concorrenti per la vendita sottobanco dei progetti e segreti industriali carpiti per la somma pattuita di 400.000 euro. Al termine delle indagini, sono stati denunciate 8 persone che facevano parte dell'associazione a delinquere. Il tempestivo intervento della Guardia di Finanza ha evitato che il sodalizio portasse a compimento il disegno criminoso, che avrebbe continuato a procurare alla holding pesarese danni economici cosi' ingenti da poterne causare il default. In caso di condanna gli indagati rischiano pene fino a 20 anni di reclusione e multe fino a 30.000 euro oltre al risarcimento dei danni procurati.

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