Bersani attacca Alfano: "Irresponsabile" Monti resta fiducioso: "Tutto rientrerà"
Politica
Roma, 12 mar. (Adnkronos) - Dopo diversi rinvii, domani Angela Merkel sarà a Roma ospite di Giorgio Napolitano e nel pomeriggio di Mario Monti a palazzo Chigi. La cancelliera tedesca arriva nel mezzo del primo, duro scontro tra le forze che sostengono il Professore. Serrato oggi il botta e risposta a distanza tra Pier Luigi Bersani e Angelino Alfano con Pier Ferdinando Casini che si schiera con il Pd contro chi "cerca di indebolire" l'esecutivo. Schermaglie da voto amministrativo? In parte, sicuramente. Ma, sfumata l'emergenza, la grande coalizione montiana mostra le prime crepe che si chiamano Rai, giustizia, frequenze tv. Il premier Mario Monti, si fa sapere, lavora per ricucire le distanze. Sta tenendo i contatti con i segretari di partito anche per valutare le forme del prossimo incontro. Un nuovo vertice a tre ancora non è in calendario. Da palazzo Chigi si specifica che al momento non c'è nulla di definito. Vertice a tre o bilaterali, ancora non c'è una decisione. Comunque, si fa sapere, Monti non è preoccupato. "Siamo convinti che tutto possa rientrare. Siamo abbastanza fiduciosi", è la lettura di palazzo Chigi. Escalation polemica tra Bersani e Alfano che hanno ingaggiato un aspro botta e risposta a distanza. "E' da irresponsabili -attacca il segretario del Pd- accendere fuochi in un momento in cui bisogna mandare avanti il governo". Pronta la replica del segretario del Pdl: "Bersani mi dà dell'irresponsabile perchè io voglio parlare di lavoro e di banche". Controreplica di Bersani: "Se Alfano parla di lavoro sono ben contento: l'importante è che non sia un modo per svicolare". Questo il tenore dei rapporti tra i due. Il segretario del Pd accusa il Pdl di aver rotto la 'tregua' montiana: "Non mi ero accorto che fosse partita la campagna elettorale prima che Alfano sollevasse molti temi polemici. Se è così, ci avvisino. Vorremmo partecipare". Da parte sua Alfano ribatte che il Pdl vuole solo attenersi all'agenda 'tecnica' del governo Monti e chi va fuori tema è il Pd: "Abbiamo un governo tecnico chiamato ad occuparsi dell'emergenza del Paese, dunque di economia, secondo voi di che vuole parlare la sinistra? Vuole parlare di giustizia e Rai".Per Bersani il Pdl nasconde ,dietro la polemica, problemi interni: "Se il Pdl ha dei problemi, li aggiusti senza coinvolgere il sistema e in particolare il governo. Io sto solo cercando di sostenere un governo che deve affrontare un'emergenza. Credo invece che il Pdl abbia dei problemi e scatena delle battaglie e delle offensive propagandistiche come quella di ieri sui gay". In queste condizioni non sarà facile tornare a un vertice a tre Alfano, Bersani e Casini con Monti. Intanto perchè non c'è accordo sui temi da portare al tavolo. Il Pd insiste sulla riforma della governance Rai, sulla giustizia. Per il Pdl sono temi da tenere fuori dagli incontri con il premier Monti. Da palazzo Chigi si fa sapere che si sta lavorando per verificare quando, e in che forma, organizzare il prossimo o i prossimi incontri. Intanto, Bersani dice no al ritorno ai bilaterali: "Non ho notizie di un vertice a tre, ma io non ho problemi a farlo. Ciascuno arriverà con le proprie idee, Monti fa l'agenda, se qualcuno ha da aggiungere qualcosa aggiungerà di suo. Tornare ai bilaterali sarebbe un passo del gambero. Io mi rimetto alle valutazioni del presidente del Consiglio". Anche Pier Ferdinando Casini si rimette a Monti: decida e io "dirò 'obbedisco'". Il leader centrista è critico con il Pdl e il suo atteggiamento. "E' in atto un tentativo di indebolire il governo. E' un errore molto grave, perche' l'esecutivo ha risanato l'economia". E al Pdl che ancora 'corteggia' la Lega dice: "Cosa dovrei rispondere quando ci si appella a unità moderati e insieme si fa richiamo nostalgico al rapporto con la Lega ? Credo che se si vogliono riunire in italia i moderati bisogna partire dal presupposto che una stagione politica e', per fortuna, finita e che una nuova e' iniziata". A Casini ribatte il capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto: "Noi appoggiamo tutte le iniziative del governo Monti. Ma Casini non puo' chiederci di essere d'accordo con Bersani, tra noi e il Pd c'è un'evidente divergenza politica". Anche sul tema più attuale quello della riforma del lavoro. Nell'incontro di oggi con le parti sociali, Elsa Fornero ha fatto sapere che l'intenzione del governo è quella di chiudere in tempi molto stretti. Il Pd con Bersani auspica si possa chiudere con l'accordo di tutte le parti. "Io sono assai fiducioso anche perché vedo elementi per arrivare in porto bene". E quanto al tema caldo dell'art.18, il segretario del Pd argomenta: "Chi vuole mettere l'articolo 18 al centro del tavolo vuole lanciare un messaggio preciso: vogliamo risolvere il problema deregolando. Io dico no, la strada è quella di una nuova regolazione. Non antica, ma nuova". Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, vede invece in grave difficoltà il Pd sulla riforma del lavoro: "Bersani abbassi le penne. Capisco che deve urlare un po' perche' tirato al guinzaglio da Camusso e Landini, ma l'irresponsabile e' lui, che vorrebbe dettare l'agenda al Pdl che non stara' certo ai suoi ordini". Rincara Maurizio Sacconi: "Bersani, non a caso affiancato a Vendola, getta polvere negli occhi per nascondere la difficolta' sua e della sinistra intera di accettare l'inevitabile riforma del lavoro''.