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Brescia: schiaffeggia bambini di terza elementare, maestra arrestata/I precedenti (2)

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Cronaca

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(Adnkronos) - Bambini picchiati, chiusi nel bagno al buio per ore, fuori dalle aule al freddo, costretti a stare immobili e in silenzio e addirittura a mangiare il cibo vomitato. A far scattare gli arresti, l'ultimo episodio finito sotto gli occhi delle telecamere nascoste: un bambino di otto mesi vomita, la titolare della struttura lo colpisce con due schiaffi alla nuca che fanno cadere il piccolo sul vomito, poi la donna lo solleva prendendolo per un braccio in malo modo. E' la scena ripresa dalle telecamere che fa scattare il blitz degli agenti. A settembre la Procura di Firenze apre un fascicolo, iscrivendo nel registro degli indagati due maestre di un asilo della provincia, accusate di abuso di mezzi di correzione. Si tratta di una maestra e di una supplente, di 59 e 60 anni, che durante il normale orario di lavoro avrebbero maltrattato dei bimbi di cinque anni che le famiglie affidavano loro alcune ore al giorno. Ad aprile 2010 a Militello in Val di Catania, i carabinieri arrestano una maestra di asilo. La donna e' accusata di maltrattamenti nei confronti dei bambini dell'asilo nel quale lavorava. Le indagini vengono avviate dopo le denunce di alcuni genitori che si recano in caserma dopo avere appreso dai figli cosa accadeva in classe. Secondo l'accusa, infatti, la maestra prendeva a schiaffi e spintonava a i suoi alunni, che a volte trascinava tirandoli per i capelli, senza nessun apparente motivo scatenante. A luglio 2010 la Procura di Bolzano avvia un'inchiesta su presunti maltrattamenti avvenuti in un asilo nido della citta'. I maltrattamenti sarebbero iniziati da gennaio dello stesso anno. Alcuni bambini, quando non prendevano sonno, sarebbero stati rinchiusi in una stanza al buio o obbligati a stare fermi su dei lettini con una copertina tirata sino sopra i capelli. In altri casi alcuni bambini sarebbero stati costretti a rimanere per ore su una sedia con il viso rivolto contro un muro. Ad altri ancora le operatrici avrebbero tirato le orecchie con continue minacce di castighi piu' pesanti. (segue)

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