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Musei: soprintendente Calabria, norme per affidamento servizi al pubblico troppo rigide

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Cultura

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Reggio Calabria, 21 mar. - (Adnkronos) - ''La legislazione per l'affidamento dei servizi al pubblico e' troppo rigida. Non si puo' pensare di gestire anche i piccoli musei come la galleria Borghese di Roma sul modello dei grandi musei americani''. La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, solleva il problema della fruizione al pubblico dei siti archeologici. In Calabria ''se si continuano a spendere bene le risorse potremo arrivare ad avere un'offerta culturale che ha pochi paragoni in Italia'', tuttavia il problema e' la fruizione al pubblico dei siti. La normativa prevede che per i siti statali il Ministero emani bandi nazionali, senza distinguere se una realta' e' economicamente vantaggiosa e sostenibile nel tempo per chi si aggiudica i servizi di biglietteria e altre prestazioni connesse. ''In Calabria, ad esempio -spiega all'Adnkronos- ci sono tantissimi siti con pochi visitatori, circa ventimila all'anno. In realta' del genere il sistema e' troppo ingessato''. La questione posta dalla soprintendente Simonetta Bonomi e' come fare diventare i beni archeologici un'attivita' imprenditoriale. ''Non esistono ricette -precisa- tuttavia penso che bisognerebbe dare incentivi ai giovani, aiutarli a intraprendere un'attivita'. Molto dipende dal loro spirito imprenditoriale, basta assistenzialismo. E dipende molto anche dalle circostanze locali''. (segue)

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