Terremoto: Cassazione, processo resta all'Aquila giudici liberi di decidere
Cronaca
Roma, 22 mar. (Adnkronos) - Non c'e' nessuna "grave condizione locale" a L'Aquila tale da pregiudicare l'indipendenza del giudizio dei magistrati che dovranno decidere sui crolli avvenuti in seguito al devastante terremoto del 6 aprile 2009. Lo ha stabilito la Cassazione, bocciando il ricorso di Leonardo Carulli, collaudatore statico dell'edificio di via XX Settembre in cui sono morte cinque persone, che chiedeva il trasferimento del processo in altra sede a causa del "clima pesante" che a suo dire si respirerebbe ancora a L'Aquila visto che molti dei consulenti ed esperti nominati "hanno avuto la loro vita distrutta o stravolta" dal sisma di tre anni fa. La Quarta sezione penale ha bocciato il ricorso di Carulli, sostenendo che "la terzieta' del giudice" non e' in alcun modo "a rischio". A Carulli sono contestate diverse inadempienze tra le quali quella di non avere osservato gli incarichi che derivavano dal suo incarico. "Si tratta di comprendere - spiega la Cassazione - se un edificio fu realizzato correttamente e se, nell'ambito dell'attivita' di collaudo, vi furono condotte colpose a lui addebitabili". Secondo piazza Cavour, "il tenore scientifico delle questioni in esame consente di escludere che possa verificarsi l'interferenza di fattori emotivi in grado di vulnerare l'oggettivita' delle ponderazioni in corso". In definitiva, la Suprema Corte spiega che i giudici dovranno verificare questioni relative "al sisma, alla sua evoluzione, alla sua prevedibilita', alla possibilita' di configurare la responsabilita' di alcuno per la mancata adozione di misure che avrebbero potuto evitare conseguenze pu' gravi e dolorose dell'evento". In base a queste considerazioni, la Cassazione, bocciando il rilievo della difesa, fa notare che "non si configura analogia con il caso del Vajont, nel quale si discuteva direttamente proprio delle tecniche di realizzazione dell'invaso montano, delle cause del disastro, delle condotte colpose dei soggetti a vario titolo coinvolti nella sicurezza dell'opera".