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Shoah: Milano, Ines Figini racconta com'e' la vita dopo i lager (2)

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Cronaca

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(Adnkronos) - La sua straordinaria vicenda e' anche la storia di una famiglia, di fabbriche e di una citta', Como, punto strategico per le forze nazifasciste. Di treni che partivano per mete ignote e luoghi in cui l'umanita' si divideva tra vittime e carnefici, fino a negare se stessa. E' la storia di una persona a cui il lager non ha rubato l'anima e che ha ripreso a vivere. Che ogni anno torna la' dove era stata reclusa. Che ricorda. E che, nonostante tutto, ha perdonato. All'interno del volume sono raccolti anche alcuni documenti inediti: una lettera scritta alla famiglia quando era rinchiusa ad Auschwitz; un'altra da Ravensbrueck; un paio di lettere scritte alla madre quando, dopo essere stata liberata dai russi il 5 maggio 1945, si trovava ricoverata in un ospedale militare a Prezlau a causa di una flebite e del tifo. Parole molto intime in cui. per la prima volta, (non l'aveva mai provata neppure in campo di concentramento) rivela di aver paura di non tornare a casa. Sono lettere che, anche una volta rientrata, non ha avuto il coraggio di mostrare ai familiari. Dal 1968 in poi, ogni anno, e' tornata la' dove era stata reclusa. Ha un'ottima memoria Ines, ricorda tutto. E, nonostante tutto, e' stata capace di perdonare. Nel 2004 l'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, l'ha nominata commendatore al merito.

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