Stragi naziste: l'ideatore dell'agguato di Via Rasella, atto di guerra non attentato
Cronaca
Roma, 23 mar. (Adnkronos) - "Via Rasella fu un atto di guerra. Per favore non chiamatelo attentato. Noi eravamo combattenti per la liberta'". Lo afferma, in un'intervista a 'Il messaggero', Mario Fiorentini, l'ideatore dell'attacco contro il Battaglione Bozen che il 23 marzo del 1944 lascio' a terra in via Rasella, a Roma, 33 SS Polizei, e innesco' la rappresaglia dei tedeschi concretizzatasi nel massacro delle Fosse Ardeatine. Fiorentini sottolinea poi che fino a quel momento le azioni dei gappisti nella Capitale non avevano portato a rappresaglie contro di civili e definisce "una falsita' assoluta" che i tedeschi avessero affisso dei manifesti dopo l'attacco chiedendo ai responsabili di consegnarsi. "Fu una battaglia", ribadisce Fiorentini, spiegando che la data era stata scelta "perche' ricorreva la fondazione dei Fasci di Combattimento". Quanto all'utilita' militare dell'attacco, posto che " Roma era usata dai tedeschi come retrovia del fronte ed era attraversata ogni giorno da convogli militari", dopo via Rasella "il comando militare tedesco vieto' alle truppe di utilizzare la citta' per i trasporti di uomini e materiali bellici", un risultato "rilevante perche' i tedeschi furono costretti ad allargare il loro percorso, esponendosi coi' ai bombardamenti e alle azioni partigiane lungo le strade consolari". (segue)