Pittura: l'Umbria celebra Luca Signorelli, artista 'de ingegno' (2)
Cultura
(Adnkronos) - E' possibile delineare, cosi', quella che i curatori della mostra, in linea con l'intuizione di Berenson, ritengono sia l'effettiva fisionomia artistica dell'esordiente maestro cortonese. Il quale, anche a dire di Giorgio Vasari, mosse i primi passi all'ombra del grande maestro prospettico. Per sottolineare l'influenza avuta da Piero della Francesca sul giovane Signorelli la mostra si apre con la 'Madonna di Senigallia', capolavoro maturo del pittore di San Sepolcro concesso in prestito dalla Galleria Nazionale delle Marche, che dialoga inoltre con il polittico di Sant'Antonio da Padova, stabilmente conservato nella Galleria Nazionale. Dopo l'esordio pierfrancescano, la mostra mette in luce la svolta che, nel percorso di Signorelli, e' rappresentata, nella seconda meta' degli anni Settanta, dall'incontro con il Verrocchio a Firenze. Una bellissima testa di San Girolamo, ascrivibile a quest'ultimo da' modo di comprendere il senso di quella svolta, comune ad altri artisti come Perugino e Bartolomeo della Gatta, attivi in quegli stessi anni accanto al Verrocchio e, naturalmente, presenti in mostra con opere di quel periodo. Capolavoro giovanile del Signorelli e punto di snodo del percorso espositivo e' la cosiddetta Pala di Sant'Onofrio del Duomo di Perugia, realizzata nel 1484 quando la diocesi di Perugia e' retta dal vescovo cortonese Dionisio Vannucci, nipote e successore come vescovo del piu' famoso Jacopo. Qui Signorelli, che ha appena concluso la sua breve ma esaltante esperienza sui ponteggi della Cappella Sistina, raggiunge l'apice della sua potenza espressiva. (segue)