Cassazione: no all'affido condiviso se i genitori non si parlano
Cronaca
Roma, 29 mar. (Adnkronos) - Non puo' essere disposto l'affidamento condiviso quando i genitori non dialogano tra loro e sottopongono i figli a stress dovuti proprio alla loro incapacita' di parlarsi. Lo ha stabilito la Cassazione, bocciando il ricorso di un padre separato della capitale che chiedeva il ripristino dell'affidamento condiviso per poter stare con la figlia. Come ricostruisce la sentenza 5108 della Prima sezione civile, S. S. e M.R, rispettivamente madre e padre di una bambina, dopo la separazione avevano iniziato a non parlarsi, sottoponendo la figlia a due turni a scuola, due diverse attivita' sportive e persino a due diete alimentari diverse, "tutto cio' - rileva la Cassazione - vissuto molto male dalla minore, in quanto fonte di confusione e di alterazione della sua condizione psicologica". In sede di separazione, il giudice aveva stabilito l'affidamento condiviso ma visti i risultati il Tribunale di Roma, nel gennaio 2009, aveva disposto l'affidamento in via esclusiva alla madre, a quest'ultima attribuendo anche l'esercizio eslcusivo della potesta' genitoriale e regolando il diritto del padre di frequentazione della bambina. Inutile il ricorso dell'uomo volto a dimostrare che l'affido esclusivo alla madre avrebbe dato vita a "immancabili atti di prevaricazione del genitore affidatario". Piazza Cavour ha respinto il ricorso di M. R. e ha evidenziato che legittimamente la Corte d'appello aveva revocato l'affidamento a entrambi alla luce del fatto che "era emerso che l'affido condiviso si era dimostrato nocivo alla minore e possibile fonte di future patologie per la stessa, in quanto generante ansia, confusione e tensione e dunque irreprensibilmente concluso per la sussistenza di condizioni pregiudizievoli al suo interesse".