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Toscana: Fipe, negozi sempre piu' vittime grande distribuzione

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Cronaca

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Firenze, 30 mar. - (Adnkronos) - ''La grande distribuzione e' diventata sempre piu' grande e la piccola sempre piu' piccola. E questo perche' le politiche di sviluppo dei territori hanno puntato sempre di piu' su modelli basati su centri commerciali ed outlet, con scelte di urbanistica e viabilita' che inducono il consumatore a fare la spesa in determinati luoghi''. Lo afferma Aldo Cursano, presidente regionale di Fipe-Confcommercio Toscana, e vicepresidente nazionale della Fipe. ''Al contempo - spiega Cursano all'Adnkronos - sono state adottate politiche volte a scoraggiare gli acquisti nei centri storici, nelle botteghe, nei negozi, che hanno sempre costituito la caratteristica del nostro Paese. Fra un po', per comprare un etto di prosciutto o un chilo di arance bisognera' fare 20 chilometri''. ''Certi modelli di sviluppo - prosegue Cursano - uccidono l'occupazione, misurano tutto con il metro del 'dio consumo'. Bisogna tornare a fare come in passato, quando i mercanti andavano a cercare i clienti nelle piazze. I prezzi di affitto per negozi e ristoranti ormai sono da capogiro e insostenibili, a Firenze dai 15 ai 40mila euro al mese''. Per questo ''la politica deve scegliere, avere un modello, e governare questi processi - e' l'invito del presidente di Fipe Confcommercio Toscana -. Se li lascia al mercato, la strada e' segnata. La collettivita' vuole avere beni e servizi a disposizione, vicino casa. Se non riusciamo a riequilibrare il mercato, ci saranno anche pesanti ricadute occupazionali, con il rischio di chiusura di molti negozi, bar e ristoranti che danno lavoro a tante persone''.

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