Letteratura: i funerali di Pascoli a Bologna, sepolto nel cimitero di Barga/scheda
Cultura
Lucca, 31 mar. - (Adnkronos) - ''Giovanni Pascoli e' il piu' grande e originale poeta apparso in Italia dopo il Petrarca. Questo sara' riconosciuto quando l'Italia rinnovera' anche le vecchie tavole dei valori poetici''. E' il testo del telegramma che Gabriele D'Annunzio invia dal suo volontario esilio di Arcachon. E' il 6 aprile del 1912, dopo un'agonia di 36 ore, Giovanni Pascoli muore nella sua casa bolognese di via dell'Osservanza. Allora come oggi, a cento anni di distanza, la Pasqua e' alle porte. I solenni funerali si svolsero il 9 aprile in San Petronio. Subito dopo il feretro del poeta, raggiunse, circondato da ali di folla, la stazione del capoluogo emiliano. La fedele sorella Maria si era infatti imposta, rifiutando le numerose offerte di tumulazione a Bologna (vicino all'antico maestro Giosue' Carducci) e a San Mauro in Romagna (accanto agli amati genitori Ruggero e Caterina), per portarlo invece a Castelvecchio, la frazione di Barga (Lucca), dove i due fratelli avevano convissuto per ben 17 anni. Per tutto il percorso del feretro (sul treno funebre c'era anche l'allora ministro della Pubblica istruzione Luigi Credaro) attraverso la Toscana , fiori e lacrime praticamente ad ogni stazione, fino all'ultima, quella di Fornaci di Barga. Da li' il trasferimento al cimitero della cittadina, con una sistemazione provvisoria in una galleria sotterranea. A Barga nel frattempo erano arrivati anche molti allievi bolognesi del poeta, che avevano l'intenzione di impedire la benedizione della salma (fortemente voluta invece da Maria). Per evitare disordini, il Prefetto di Lucca diede l'ordine di tumulare la cassa quella sera stessa. Per tutta la notte, le forze dell'ordine armate di fucili, dovettero comunque presidiare il cimitero. Sei mesi dopo, il 6 ottobre del 1912, la sistemazione definitiva nella cappellina della casa, a Castelvecchio, dove nel giardino pochi mesi prima era stato seppellito anche l'amatissimo e longevo cane Guli (che aveva preceduto il padrone, morendo a 18 anni nel novembre del 1911). (segue)