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Mafia Capitale, i primi quattro condannati con rito abbreviato

Giulio Bucchi
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Prime quattro condanne per Mafia Capitale nei confronti dei quattro imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Si tratta di Emilio Gammuto, ex collaboratore di Salvatore Buzzi, condannato a 5 anni e 4 mesi, di Emanuela Salvatori, ex funzionaria del Comune di Roma e responsabile dell'attuazione del piano nomadi di Castel Romano, condannata a 4 anni, e di Raffaele Bracci e Claudio Gaudenzi, entrambi condannati a 4 anni.  La sentenza è stata pronunciata dal gup Anna Criscuolo, la quale ha disposto che Emanuela Salvatori, già dipendente capitolina, versi una provvisionale di 20mila euro al Comune, mentre Emilio Gammuto dovrà versare 5mila euro alle singole parti civili, esclusi il Comune di Roma e la Regione Lazio. Salvatori e Gammuto, ritenuti vicini a Buzzi, sono stati condannati per corruzione, mentre Bracci e Gaudenzi, ritenuti collegati a Massimo Carminati, sono stati condannati per usura e collegati. Per Gammuto inoltre è stata applicata l'aggravante di aver agito in violazione dell'articolo 7 della legge antimafia. A sollecitare la condanna dei quattro imputati erano stati i pubblici ministeri Paolo Ielo, Giusepe Cascini e Luca Tescaroli. Per la Salvatori avevano sollecitato 3 anni e 6 mesi per gli altri tre 5 anni di reclusione ciascuno. La sentenza è stata pronunciata dal gup Anna Criscuolo dopo due ore e mezzo di camera di consiglio cominciata al termine degli interventi degli ultimi avvocati di parte civile che si erano battuti per smontare le tesi della pubblica accusa.

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