L'intervista

"Il Lindy Hop? Un ballo da Grande Depressione che si adatta ai tempi"

Giulio Bucchi

E' raggiante Manuel Micheli quando, a serata già inoltrata, lo incontriamo nell'ufficio del Piper Club, storico locale della movida romana. Non è la prima volta che Micheli organizza una serata in tema swing al Piper, ma la partecipazione del pubblico e il suo calore sono comunque per lui motivo di soddisfazione. Ventiquattro anni, originario di Reggio Emilia, l'artista ha mosso i primi passi nel mondo della musica con liscio, latino americano e danza moderna; una lunga gavetta che ha avuto i suoi frutti, portandolo a collaborare con Ballando con le Stelle, popolare programma di Raiuno.  Manuel perché alla gente piace il Lindy?  "Ritengo che, quanto a ballo e musiche, i gusti abbiano una loro ciclicità. Il Lindy, col suo ritmo, era adatto all'America dei Venti, anni molto frenetici. Fino al grande botto, la crisi del '29".  Crisi che c'è anche oggi...  "Appunto, vede che è tutto ciclico?" (ride) Lei come ci si è avvicinato?  "Un amico mi propose di provarlo. Lo swing mi aveva sempre affascinato e mi ci sono buttato. Ho proseguito la mia formazione con il boogie woogie e ora ho due scuole, una a Roma e un'altra in Umbria. Poi mi chiamano come insegnante anche altrove, a Napoli e nella mia Reggio Emilia".   E Ballando con le Stelle?  "Collaboro con la trasmissione ma non sul palco, mi occupo della formazione".  E allora qualcosa deve dircelo...  "Cosa?"  Ma di come ballano le stelle!  "Anna Tatangelo è particolarmente in gamba. Ho avuto modo di ballarci e mi sono molto divertito".  Quello del Piper è l'unico appuntamento swing? "No, pur essendo uno dei meglio riusciti. Comunque per gli appassionati di questo genere Roma offre anche lo Swing Fest 2014, due giorni, dal 28 al 30 marzo, durante i quali chi è già pratico di lindy potrà scatenarsi, chi invece si avvicina la prima volta avrà occasione di seguire corsi propedeutici per iniziare a capire e ad amare il nostro mondo".  di Marco Petrelli