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Gaeta, in mostra alla caserma

l'ultima opera di Hans Hartung

Silvia Tironi
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L'astrattismo pittorico di Hans Hartung trova casa a Gaeta. Fino al 31 ottobre la caserma Cosenz ospiterà infatti la mostra ‘Hans Hartung. L'oeuvreultime'. Oltre all'ultima opera dell'artista, saranno esposte sedici grandi tele,realizzate poco prima della scomparsa dell'artista, di cui si celebra ilventesimo anniversario. Dipinti nati da uno slancio vitale che esprime una verae propria euforia negli ultimi giorni di una vita dedicata all'arte. All'internodello spazio sobrio dell'antica Caserma Cosenz, una scenografia ingegnosacolloca intorno a pilastri i sedici grandi dipinti. Attorno ad essi una mostradi fotografie e documenti porta il visitatore nell'universo di Hartung. E, seun temporale estivo verrà a scuotere la tranquilla città di Gaeta, i lampientreranno nella sala a testimoniare la folgorante ispirazione che feceesplodere quest'opera. Lampi che terrorizzavano il giovane Hans e che ilfotografo Hartung non smise mai di catturare. Poiché è indubbiamentenell'immediatezza della luce che l'arte trova la sua vera dimensione. Il legame di Hans Hartung con la città di Gaeta passa da untestimone privilegiato, un amico, il gallerista Antonio Sapone, nato eprofondamente legato a questa città, che conobbe l'artista negli anni Sessanta.Antonio Sapone fu il primo ad esporre queste magnifiche tele nella sua galleriaa Nizza. E fu testimone della nascita dell'ultima opera. Evento che cosìricorda: « Hartungaveva attraversato un lungo periodo di immobilità totale. Rattrappito su sestesso, quest'uomo vigoroso sentiva le sue forze abbandonarlo. Persino le suebraccia gli sembravano pesanti, inutili... Erano tutti consapevoli che la suamorte era vicina. Ma ci fu un ultimo sussulto. Un bel giorno, Hartung si èsvegliato chiedendo di scendere con la sua sedia a rotelle fino al suo studio.Succedeva nella sua casa di Antibes, diventata in seguito la Fondazione HartungBergman. Erolì. Vidi il suo sguardomeravigliato davanti agli strumenti e ai pennelli. Uno sguardo simile a quellodi un bambino che scopre un regalo atteso a lungo». Due giorni piùtardi, Hartung ordinava delle grandissime tele, di quattro metri per tre.  Per la prima volta nella sua carriera, ilpittore si teneva in disparte, prendeva le sue distanze rispetto alla tela,costretto a rinunciare al contatto fisico con il supporto. Armato di una pompadestinata al trattamento della vite, Hartung nebulizzava i suoi colori nellostudio e, con il medesimo getto, le idee ricevute sulla sua opera. Una veraesplosione di cui i muri portano ancora le stimmate. Di fronte ai suoi assistenti esterrefatti, l'artistaaveva ripreso vita, ritrovato il suo slancio creativo. Non aveva più niente daprovare ma avvertiva tuttavia l'imperiosa necessità di andare oltre, dicontinuare, di superarsi. Compiva un gesto creativo di una modernità singolare,in assoluta libertà. ‘Hans Hartung. L'oeuvreultime' Orario: fino al  13 settembre tutti i giorni dalle 18 alle24 14 settembre – 31 ottobre tutti i giorni dalle 17alle 22 Ingresso: 5 euro biglietto intero; fino a 16 anni e oltre i 55 gratuito Per informazioni Segreteria organizzativa: SINERGI-E - Tel. 333.2247851 [email protected]  

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