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Il Secolo riabilita Woody

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"Anarchico che ci piace"

Albina Perri
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Se avete pensato a Woody Allen come il regista che in sé incarna vizi e tic della sinistra chic americana, e di New York in particolare, non avete sbagliato. Ma a quanto pare c'è dell'altro. Il quotodiano di Alleanza nazionale, il Secolo d'Italia, gli dedica infatti il paginone della cultura per l'ultimo romanzo dell'autore, "Pura anarchia", edito da Bompiani. E per farlo si affida alla penna di Marco Iacona. Se è vero che Allen "ama colpire sopra e sotto", se la prende sia con il diavolo che con l'acqua santa, ma soprattutto con tutti, lui stesso compreso, c'è pur sempre un "però" per Iacona: "E' stato lo stessp '900 a spiegarci il valore del libertario ridelle contro i you must del tempo, il valore dell'anarca, insomma, di colui che sa cavalcare la tigre senza scendere". Troppo complicato per i comuni mortali? Allora ecco che alla domanda sulla utilità delle gag di Woody Allen, il Secolo taglia corto: "Purtroppo la risposta è assai scontata e la troviamo sapientemente spezzettata fra le pagine del libro. Non è anche il coraggio di andare contro le ipocrisie del suo tempo a fare di Allen un anarchico che ci piace? Beh, diremmo proprio di sì". E a un vero anarchico, sottolineano nella redazione di via della Scrofa, anche la battutacce su Nietzsche e Wagner vanno perdonate.

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