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Il neosurrealista Ballen

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in mostra alla Triennale

Carlotta Clerici
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A giudicare dalle recenti esposizioni artistichedi alcune città italiane si potrebbe affermare che l'autunno sia la stagione del Neo-surrealismo.Anche Milano vuole la sua parte, e alla Triennale si inaugura oggi una retrospettiva delfotografo neosurrealista americano Roger Ballen. La mostra, in cartellone finoall'8 novembre, propone 121 immagini in bianco e nero, realizzate tra il 1982ed il 2008, in cui è evidente la lezione di Man Ray, massimo esponentedella fotografia surrealista. Nonostante l'influenza delle avanguardie storiche,tuttavia, Ballen  è stato capace di dareal suo lavoro un' impronta personale, inserendo nelle sue composizioni il tema dellapovertà sudafricana. I personaggi che vi compaiono sono però bianchi e questo,nel periodo dell'apartheid, gli aveva provocato minacce di morte da parte dicoloro che ritenevano denigrasse la razza dominante. “Le mie foto – haaffermato Ballen – devono essere guardate nella composizione che esprimono, perquindi rivolgere gli occhi all'interno di se stessi per approfondirne ilsignificato”. Nelle sue immagini si può vedere un uomo barbuto tenere un topoin mano, un altro, molto grasso, abbracciare un maiale, un altro ancora mettereun dito nella bocca di un serpente, un ragazzo mascherato da gatto mentrelascia impronte nere su un muro, una lucertola con accanto il coltello che leha reciso la coda. Roger Ballen è nato nel 1950 a New York, dove ha studiatopittura e si è quindi laureato in geologia. La passione per la fotografia gli èstata trasmessa dalla madre, che dirigeva una galleria d'arte specializzata infoto. Oltre al geologo in Sud Africa, dove si è trasferito trent'anni fa,Ballen ha così fatto il fotografo dilettante, fino a quando le sue immagini glihanno portato notorietà internazionale, con mostre al Centre Georges Pompidoudi Parigi, al Victoria and Albert Museum di Londra ed il Museum of Modern Artdi New York.

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