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Teatro, ritorno della Jonasson

sulle scene di Vienna

Silvia Tironi
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Nuovo ritorno a Vienna, dopo uno strepitoso adattamento di ‘Les Liaisons dangereuses' un paio di anni fa, di Andrea Jonasson, l'attrice tedesca vedova del pioniere della regia italiana Giorgio Strehler. Ieri, alla prima al Teatro nella Josefstadt, la Jonasson ha portato in scena  ‘Gli Spettri' di Ibsen, uno spietato dramma borghese senza spiraglio di luce e speranza, scritto dal drammaturgo norvegese nel 1881 durante un suo soggiorno a Roma e Sorrento. La Jonasson interpreta la protagonista Helene Alving, una donna che non ha saputo ribellarsi alle convenzioni sociali, vittima e al tempo stesso strumento della morale dominante, in bilico tra chi è succube e chi non si arrende. Si sposa senza amore amando un altro, copre per perbenismo tutte le scorribande del marito prendendosi anche una figlia illegittima in casa e dando via il proprio figlio per tenerlo al riparo dagli scandali, fino a che, alla fine, rimane soffocata lei stessa dal suo castello di finzione e menzogne. Parte difficilissima, piena di sfumature e contraddizioni, interpretata dalla Jonasson con un grande repertorio di nuances e espressività, soprattutto nella sua proverbiale voce. Ottimo anche il resto del cast: Joachim Bissmeier (il pastore Manders), Gerti Drassi(la figlia illegittima Regine) Florian Teichtmeister (il figlio Osvald) Siegfried Walther (Endstrand). Molti applausi alla fine, anche per la regia di Janusz Kica.

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