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Bondi rassicura il cinema: "Confermati tax credit e tax shelter"

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Incontro tra l'Anica e il ministro che attacca la stampa per non aver dato spazio ai risultati della sua riforma

Roberto Amaglio
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Sandro Bondi riceve applausi in campo cinematografico. Non che il ministro della Cultura sia sbarcato sul grande schermo, ma l'incontro odierno con l'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) sembra aver rassicurato gli addetti ai lavori sulle riforme fiscali previste fino al 2013. Il ministro, infatti, si è impegnato affinché vengano rinnovate con urgenza le misure di tax credit e tax shelter per gli operatori del settore cinematografico, ossia l'indirizzamento delle imposte di impresa inserito per la prima volta da Rutelli nella Finanziaria 2008. Oltre a questa promessa, Bondi ha anche spiegato i punti salienti di un provvedimento legislativo che guiderà l'intervento statale nel settore: a partire dal 2011, i finanziamenti pubblici riguarderanno solo le opere prime e seconde, i cortometraggi e i documentari, mentre nel settore della promozione l'intervento statale sarà riservato ai soli enti ed eventi con rilevanza internazionale o nazionale. "Siamo soddisfatti per il clima in cui si sta affrontando la transizione verso un sistema più moderno di finanziamento della cinematografia nazionale – ha riferito il presidente di Anica, Paolo Ferrari –. Siamo fiduciosi che le questioni ancora aperte con le imprese cinematografiche, vengano risolte dal Ministero, almeno per ciò che riguarda l'anno corrente". Polemiche tagli – Oltre all'incontro con i responsabili del settore cinematografico, Sandro Bondi è tornato anche sulla sua opera di mediazione con Tremonti per limitare i tagli alla cultura, un impegno che non è stato "adeguatamente sottolineato". "Non mi aspettavo certamente un ringraziamento o un apprezzamento per aver sostanzialmente scongiurato i tagli alle istituzioni culturali, mantenendo inalterati i finanziamenti alle istituzioni culturali più importanti del nostro Paese e dovendo fare i conti con una riduzione degli stanziamenti al Ministero di ben 13 milioni di euro in questo solo settore. Ciò che mi attendevo, tuttavia, era che almeno la stampa potesse informare i propri lettori salvaguardando un minimo di obiettività in merito ad una decisione che dimostra almeno buona volontà e impegno disinteressato per la cultura, senza alcuna predilezione verso una o l'altra corrente politica". Dando un po' i numeri, infatti, in questi mesi di emendamenti sulla manovra finanziaria il ministro della Cultura qualche risultato l'ha portato a casa da un punto di vista economico. I tagli previsti sono scesi da 13 milioni di euro a 4, ma soprattutto sarà il dicastero specifico a decidere quali saranno gli enti "potati" dalle ristrettezze economiche. Rivendicazioni di merito che però non trovano d'accordo i rappresentanti della minoranza. È stata la senatrice del Pd Vittoria Franco a chiedere in commissione Istruzione una relazione sui tagli e sui criteri che si intende adottare per decidere a chi togliere. "Il ministro Bondi venga al più presto a riferire sui tagli che, sebbene ridotti come ha dichiarato oggi, restano comunque pesantissimi. Inoltre anche sul cinema sarebbe il caso di informare le commissioni competenti, visto che in Parlamento sono fermi da mesi i disegni di legge di riforma del settore".

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