Bondi attacca la stampa: "Giochi di militanza politica"

Roberto Amaglio

Le sue ormai celebri poesie sono al miele, ma quando il ministro Sandro Bondi abbandona i versi, allora i suoi toni diventano piccanti. Quest'oggi, infatti, il responsabile della cultura del governo Berlusconi ha attaccato ancora una volta chi critica l'agire dell'esecutivo e, nel caso specifico, del suo ministero: un'accusa già rivolta, soprattutto agli organi di stampa. Intervenendo a Napoli alla presentazione degli interventi effettuati nell’area archeologica di Pompei dalla struttura commissariale insediatasi nel mese di luglio 2008, il ministro ha ricordato come si è battuto per salvare il Pincio nella Capitale e l’Agro romano, oltre a rimarcare il lavoro svolto dal direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, Mario Resca. "Oggi assistiamo a una specie di corto circuito tra cultura e politica; la cultura tracima di continuo nella militanza politica, rinunciando al dovere della conoscenza, alla riflessione, al ragionamento. E in questo trova un sostegno nei media che drammatizzano le notizie, soprattutto quelle negative". Bondi, infatti, rivendica i suoi meriti e dei suoi collaboratori. "Stiamo valutando l’idea di un osservatorio permanente sullo stato della cultura italiana: potrà servire a valutare l’apporto che la cultura offre allo sviluppo del nostro paese. E non si ferma la nostra azione con il direttore per la valorizzazione del patrimonio culturale, Mario Resca, alla costituzione di fondazioni aperte all’adesione di privati, sia italiani sia stranieri, per la gestione dell’area archeologica di Pompei e la Pinacoteca di Brera. Inoltre, in merito ai musei statali, sarà presto varata una riforma epocale che separerà il ruolo dei soprintendenti da quello dei professionisti della gestione e della valorizzazione". Bondi rassicura anche il proprio impegno nei confronti della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: come certificato dalla Mibac, il ministro ha assicurato il necessario sostegno scientifico e finanziario, pur nel contesto generale di forte contenimento della spesa pubblica, con accrediti aggiuntivi e la rimodulazione del 20% delle somme tuttora presenti nella contabilità speciale dell’Istituto. Il Pd non si fida - Le rassicurazioni di Bondi, però, non convincono i democratici. A criticare l'operato del ministro alla cultura è stata la deputata democratica Emilia De Biasi, facente parte della commissione Cultura di Montecitorio. "Bondi risponda delle affermazioni del direttore generale del patrimonio culturale, Mario Resca che, oltre a dichiarare ciò che tutti sappiamo, e cioè che mancano le risorse economiche, sostiene che in Italia mancano le competenze per affrontare i problemi del patrimonio culturale. Il ministro dovrebbe anche rendere conto dello stato generale delle biblioteche nel nostro paese. Siamo infatti tutti felici che si siano reperiti i fondi per la biblioteca nazionale di Firenze, ma ce ne sono molte altre che aspettano un piano di rilancio".