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Volonté: difendiamo i deboli

dai rischi dell'eugenetica

Albina Perri
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Eugenetica è una bella parola, è la combinazione di due parole greche: "buona" e  "nascita". Sir.Francis Galton è il fondatore della teoria, debitrice del darwinismo, "per il miglioramento del genere umano". L'attuale definizione è piuttosto orribile: controllare l'allevamento selettivo della razza umana. Galton basa le sue idee sulle teorie di suo cugino: Charles Darwin.  Ma la selezione eugenetica o eutanasia non è forse il peggiore razzismo, un omicidio raffinato e nascosto nei laboratori come nelle corsie d'ospedale? Non vogliono forse rendere così bella la razza umana da eliminare ogni imperfezione, genetica o senile? Non importa a taluni che questi difetti siano persone in carne ed ossa, embrioni e bambini o anziani e ammalati. Dobbiamo opporci e bene ha fatto il Papa ad alzare la sua voce. ''Ogni discriminazione'' sulla base di differenze ''riconducibili a reali o presunti fattori genetici è un attentato contro l'intera umanità ''. Lo ha affermato Benedetto XVI ieri. Il Papa ha indicato il pericolo che la pratica eugenetica, responsabile in passato di inaudite violenze, si stia ripresentando anche oggi ''discriminando chi è disabile'' o peggio ''giungendo alla selezione e al rifiuto della vita… Lo sviluppo biologico, psichico, culturale o lo stato di salute non possono mai diventare un elemento discriminante''.  ''Certo ha osservato - non vengono riproposte ideologie eugenetiche e razziali che in passato hanno umiliato l'uomo e provocato sofferenze immani, ma si insinua una nuova mentalità che tende a giustificare una diversa considerazione della vita e della dignità personale fondata sul proprio desiderio e sul diritto individuale'', così si indebolisce il rispetto verso tutti gli esseri umani e si discriminano i più deboli e indifesi. Ma è proprio vero che l'ideologia eugenetica di oggi sia meno pericolosa di quella di ieri? Penso che sia bene ravvisare nella battaglia solitaria di Chesterton 100 anni fa, proprio contro i primissimi ideologi e fondatori della dottrina eugenetica, le inquietanti simili con la nostra situazione attuale. Nessuno dei ‘geniali' scopritori della dottrina degli ‘adatti', dell'evoluzione scientifica della ‘specie umana' si proponeva allora di imporre le proprie idee, né di scatenare guerre con ecatombe di ebrei, cattolici, omosessuali ed etero, contadini o professionisti solo perché considerati ‘inferiori' o inadatti alla purezza della razza. Era il 1922 quando in Europa e negli Stati Uniti si diffuse l'entusiasmo per una nuova teoria, "l'eugenetica", che diceva di basarsi su solide basi scientifiche. Ispirata al darwinismo sociale, con l'obiettivo di migliorare la specie umana attraverso la soppressione dei deboli, dei malati, dei disabili e dei meno adatti, l'eugenetica fu sostenuta e diffusa nei gruppi dirigenti della politica e dell'impresa, nella comunità scientifica, nelle università e nei mezzi di comunicazione di massa. Oggi c'è lo stesso pericolo, anzi il pericolo è molto cresciuto al pari dell'uso discorsivo dei mezzi di comunicazione di massa e il lavaggio del cervello… di Luca Volontè (Presidente Udc alla Camera)  

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