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Maradona: "Se non mi fossi drogato sarei stato un giocatore de puta madre"

Gian Marco Crevatin
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"Se non mi fossi drogato sarei stato un giocatore fenomenale". La traduzione letterale sarebbe stata un po' più colorita ma il senso è quello. Torna a parlare Diego Maradona che a Tyc Sports rivela: "Prima di arrivare in Europa sapevo che con la mia tecnica me li sarei mangiati. La palla è una e quando sarebbe stata fra i miei piedi, gli altri potevano solo agitarsi". Vita spericolata - Rispetto alla sua vita attuale il Pibe fa autocritica e ammette di averne combinate di cotte e di crude tanto che "anche se ho 53 anni, in realtà è come se ne avessi 78 perché la mia vita non è stata normale. È come se avessi vissuto 80 anni". Diego non si dà per vinto e con un po di orgoglio ci tiene a sottolineare come "le mie figlie sanno che il loro vecchio, nonostante tutto, riesce comunque a fare 90 minuti" anche a 53 anni. I Mondiali - Sulle ultime "esperienze Mondiali" finite male (la fase finale del 2010 con Diego in panchina e quest'ultima col Pibe da spettatore alla finale persa con la Germania) Maradona accenna una breve autocritica ma poi passa al contrattacco: "Dopo che me ne sono andato sono stato male, volevo continuare ma non l'ho fatto perché ho creduto in un amico e oggi, stupidamente, tornerei a farlo perché gli amici sono sempre amici. Non ho visto l'Argentina durante le qualificazioni per il Brasile ma al Mondiale uno ci tiene, il nostro sangue è celeste e bianco e volevo che la nazionale vincesse ma il fatto è che la Germania aveva 50 varianti in più rispetto a noi, era una gara squilibrata, dove quando loro acceleravano, noi ce la facevamo sotto. E quando abbiamo avuto l'occasione con Higuain, che segna sempre, è andata fuori. Una palla che nove volte su dieci va dentro. Ma quel giorno il Pipita si è messo le scarpe al contrario"  

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