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Top 16 di Eurolega: per l'EA7 vietato sbagliare contro i russi del Novgorod

Matteo Legnani
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Una cavalcata folle di tre mesi, con una partita alla settimana per un totale di 14 sfide. Giusto il tempo di far saltare la bottiglia di spumante e domani, 2 gennaio 2015, L'EA7 Emporio Armani Milano si tufferà nella Top 16 di Eurolega, la seconda fase a gironi della "Champions del basket". Una elite nella quale è già una gloria esserci. Ma l'anno scorso la squadra di Luca Banchi andò oltre, issandosi fino ai quarti di finale che la videro cadere, inaspettatamente, contro il Maccabi Tel Aviv. Fu l'addio alla Final Four che si giocava proprio a Milano, ma rimase, quella, una stagione europea esaltante. I tifosi milanesi sognano il bis (se non di più), ma il girone in cui è capitata l'EA7 è di quelli da far rizzare i capelli in testa. Tolti Cska Mosca e Olympiacos, che visti i risultati della prima fase appaiono corazzate inavvicinabili per Milano, bisognerà contendere uno degli altri due posti che valgono i quarti di finale con ogni probabilità a una delle due squadre di Istanbul che militano nel gruppone: Efes e Fenerbahce. Difficile dire quale delle due sia più abbordabile, vista la crescita del Fener di Obradovic nelle ultime settimane dopo un avvio stentato. I tre altri avversari saranno comunque da prendere con le pinze: a parte i russi del Novgorod, che a questo livello sono una sorpresa e hanno scarsa esperienza di basket europeo, l'Unicaja Malaga è prima nel campionato spagnolo, quella Lega ACB in cui militano Barcellona e Real Madrid; e il Laboral Vitoria è squadra con grande esperienza in Eurolega. Chiaro che perdere una partita casalinga contro una di queste squadre di seconda fascia equivarrebbe a mettere mezzo piede nella fossa. Ed è per questo che domani al Forum di Assago (palla a due alle ore 21), i biancorossi di Banchi dovranno scattare subito con l'acceleratore pigiato al massimo. L'andata del giorne sarà tosta, con sole tre partite casalinghe e quattro in trasferta. Ma questo, da un punto di vista tattico, potrebbe anche essere un vantaggio, con l'EA7 che potrebbe "prendere le misure" agli avversari fuori casa (dove ha meno da perdere) per poi giocarsi tutto nel ritorno delle Top 16. Rispetto all'anno scorso la squadra appare più indietro, anche se ha progredito molto sul piano dell'agonismo e della continuità nell'appena concluso mese di dicembre, durante il quale è rimasta imbattuta tra campionato ed Eurolega. Il centro di riserva Shawn James è ancora troppo poco potente per incrociare le spade coi pesi massimi europei; il lituano Linas Kleiza va ancora a sprazzi; e l'ex Nba Marshon Brooks pare ancora fragile per certi palcoscenici. La società non si è ancora sbilanciata sulla possibilità di aprire il mercato in questo mese di gennaio, magari proprio nelle posizioni di guardia e di pivot che paiono ancora insufficienti, nel loro complesso, per fronteggiare la "campagna" delle Top 16. di Matteo Legnani

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