La Roma fa cinquina contro il Palermo: lo show di Dzeko senza Totti
Nel giorno forse più tormentato, infausto e turbolento della sua lunga storia, quello della querelle spaccatifosi fra Spalletti e Totti, la Roma centra la quinta vittoria consecutiva e lo fa a suon di gol, calando in scioltezza il pokerissimo contro un Palermo troppo morbido. Ma non solo: festeggia il ritorno in campo di Kevin Strootman, dopo oltre un anno dal secondo stop (ma ce n'era stato un altro altrettanto lungo) e brinda con la prima doppietta giallorossa di Dzeko, uno dei giocatori più discussi. Una giornata cominciata male, per i colori giallorossi, si è conclusa meglio, anche se le ombre sul futuro a breve termine - per il contenzioso Spalletti-Totti soprattutto - non si sono per nulla diradate. Anzi. Nelle prossime ore gli si attendono altri sviluppi, più o meno clamorosi. Intanto, dal campo è arrivato il pokerissimo di vittorie di fila, che ha permesso ai giallorossi di riportarsi a -2 dalla Fiorentina, oltre che di scavalcare nuovamente l'Inter. Il gioco, contro il Palermo, non è stato esaltante, troppo netto il divario fra le due squadre, troppo blando l'impatto dei rosanero (stasera in maglia bianca) con la partita. La strada per la salvezza è lunga e il lavoro di Iachini si preannuncia durissimo. Per la Roma era importante vincere, i tre punti sono sempre il miglior antidoto contro qualsiasi boccone amaro. E quello che la gran parte dei tifosi ha dovuto ingoiare oggi sa di veleno. La Roma parte con il freno a meno tirato, gioca sottoritmo e il Palermo limita al massimo i rischi. I giallorossi sembrano stanchi e storditi da tutto quel parlare Totti, che in tribuna (e non come quasi sempre dalla panchina) segue con occhio attento la partita. La prima mezz'ora è un brodino che la Roma porge al Palermo con deamicisiana delicatezza. I giallorossi, nel silenzio quasi totale dell'Olimpico, riescono a rendersi pericolosi solo al 27', ma è un caso l'incrocio di gambe fra Vazquez e Nainggolan: l'arbitro Giacomelli indica il dischetto, poi ci ripensa - imbeccato da uno dei giudici d'area - e inverte la decisione, punendo l'entrata del romanista. Al 28' sale in cattedra Dzeko, fino a quel momento impalpabile: il bosniaco passa, nel giro di 2', dalla polvere all'altare, aprendo scenari prima catastrofici e poi esaltanti. Dzeko sbaglia un gol fatto, a porta vuota, calciando di sinistro a lato, su cross dalla destra di Maicon e, mentre i tifosi inneggiano a Totti, un paio di azioni dopo, riceve dalla destra un traversone di Pjanic, stoppa di petto e fulmina Alastra, portando in vantaggio i suoi. Il pallone è vario, come l'umore dei sostenitori giallorossi. Al 44' Pjanic timbra il palo su punizione e finisce lì. I fuori pirotecnici vanno in scena nella ripresa, con il Palermo che non riesce a giocare e la Roma che lo colpisce senza pietà. Il 2-0 lo firma Keita con una bordata, poi tocca a Salah che batte Alastra di sinistro e poi delizia la platea per il 4-0 con un tocco morbido a effetto, da posizione impossibile, vale a dire vicino alla linea di fondo. Il Palermo alza bandiera bianca, ma la Roma non se ne accorge e colpisce ancora con Dzeko. Entra Strootman, tra l'ovazione del pubblico, e l'olandese chiude con un lieto fine tutt'altro che scritto questa giornata da tregenda per la Roma e i suoi tifosi. Per una notte almeno, Totti e i suoi mugugni passeranno in secondo piano. O forse no?