Alcol: il sondaggio, 2 giovani su 3 bevono per calmare la tensione
Salute
Roma, 28 mar. (Adnkronos Salute) - Per i giovani italiani bere alcolici non è pericoloso, ma "normale". E due ragazzi su tre che assumono alcol lo fanno per calmare la tensione. Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio on line pubblicato sul sito dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (www.eurodap.it), al quale hanno preso parte circa 300 giovani tra i 18 e i 30 anni. "Il nostro obiettivo era verificare con quale approccio i giovani si avvicinano all'alcol ? afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell?Eurodap ? L'80% di quelli che hanno preso parte al sondaggio ha dichiarato di bere sistematicamente, considerando questo comportamento normale in quanto comunemente diffuso. Di questi il 50% ha affermato di aver avuto problemi con i genitori o con il partner proprio per l?abitudine di alzare troppo il gomito. Inoltre uno su due ha dichiarato di cercare lo sballo ubriacandosi". "I ragazzi considerano normale quello che invece è un comportamento disfunzionale ? dice l'esperta, anche responsabile dell'Uiap,, Unità italiana attacchi di panico presso la Clinica Paideia di Roma ? Purtroppo non hanno consapevolezza e coscienza di cosa l?uso dell?alcol può comportare. Per loro assumere bevande alcoliche è una normalità, un modo di passare la serata: ci si dà appuntamento per bere. È un modo di socializzare e organizzare il tempo. Hanno perso completamente il senso di un comportamento disfunzionale che, invece, crea una dipendenza comportamentale, come bisogno rituale di una ricerca per allentare la tensione e una dipendenza dalla sostanza stessa". "I giovani stanno vivendo una profonda difficoltà di proiezione nel futuro, anche perché li abbiamo fatti crescere con l?idea che avrebbero facilmente avuto tutto ? aggiunge la psicoterapeuta - E? come se i genitori o lo Stato non avessero mantenuto le promesse. Soprattutto in questo momento di grande crisi i ragazzi percepiscono un senso di fallimento, di frustrazione, di ingiustizia. L' alcol può rappresentare un modo per non pensare, attraverso il quale rimandare e non affrontare una realtà che spaventa". Ma si rischia "facilmente di arrivare ad un abuso di una sostanza che si insinua nel nostro corpo, dona quella illusione di euforia, creando però - conclude - un vero rapporto di dipendenza psico-fisica".