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Sostanze dimagranti vietate: NAS in 800 farmacie e 70 studi medici

Maria Rita Montebelli
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Rischi per la salute pur di perdere peso, con la compiacenza di farmacisti e medici senza scrupoli. E Ministero della Salute, NAS e AIFa scendono in campo per controllare gli eventuali abusi. Gli accertamenti hanno riguardato più di 840 farmacie e oltre 75 studi di medici prescrittori. Complessivamente, sono state rilevate condotte illecite in 11 farmacie e 12 studi medici, che hanno portato alla contestazione di 49 violazioni al codice penale, anche per commercio e somministrazione di medicinali guasti e imperfetti, nonché alla segnalazione di 29 trasgressori alle competenti autorità giudiziarie. Inoltre, a seguito dei suddetti controlli, sono stati sequestrati 1.200 grammi di principi attivi. I decreti del Ministro Beatrice Lorenzin, adottati da maggio a dicembre 2015, vietano la prescrizione da parte dei medici e l'allestimento ad opera dei farmacisti di preparazioni magistrali contenenti i seguenti principi attivi, utilizzati a scopo dimagrante: fenilpropanolamina/norefedrina, pseudoefedrina, triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione, topiramato ed efedrina. Queste sostanze, autorizzate per diverse indicazioni terapeutiche (come: trattamento di ansia, depressione, diabete, raffreddore, ipertensione), venivano impropriamente utilizzate e prescritte in preparazioni galeniche a scopo dimagrante, per finalità meramente estetiche. I citati divieti sono stati disposti tenendo conto delle valutazioni tecnico-scientifiche dell'Agenzia Italiana del Farmaco, che ha fatto pervenire al Ministero segnalazioni di sospetta reazione avversa della Rete Nazionale di Farmacovigilanza. Dall'istruttoria dell'Agenzia è, infatti, emerso che alcune di tali sostanze hanno un rapporto beneficio-rischio sfavorevole e sono pericolose per i soggetti che ne fanno uso. Il rischio che insorgano reazioni avverse aumenta, poi, in relazione al numero di principi attivi associati nella preparazione. Si tratta, invero, di preparazioni che risultano sprovviste di foglietto illustrativo a cui il paziente possa fare riferimento per informarsi sulle caratteristiche del prodotto e per le quali la documentazione disponibile sui singoli principi attivi non garantisce la sicurezza degli stessi, soprattutto quando sono somministrati in associazione tra loro. (PIERLUIGI MONTEBELLI)

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