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Cannabis terapeutica “servel'attenzione delle istituzioni”

Durante la seconda edizione del convegno ‘Cannabis terapeutica e preparazioni galeniche' si è fatto il punto sulla situazione italiana. Gli esperti chiedono comunque un maggiore controllo

Maria Rita Montebelli
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Si è svolto nei giorni scorsi a Spoleto il convegno ‘Cannabis terapeutica e preparazioni galeniche', promosso dalla Società italiana di farmacia ospedaliera (Sifo), un appuntamento nazionale giunto alla 2° edizione che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti del territorio nazionale. Viene da qui un appello rivolto alle istituzioni, lanciato da Fausto Bartolini, direttore del dipartimento assistenza farmaceutica, Umbria 2, Terni, e responsabile scientifico del convegno: “i risultati sull'efficacia e la sicurezza della cannabis a scopo terapeutico presentano grossi dubbi e non essendo un prodotto industriale non c'è una spinta economica allo sviluppo di studi clinici necessari per giungere a una conclusione; a ciò dovrebbero sopperire le istituzioni – ha affermato Bartolini - L'esigenza di approfondire gli studi c'è ma è manifestata solo dagli attori coinvolti, tra cui prescrittori, preparatori, pazienti. Quello che manca è l'interesse forte delle istituzioni che dovrebbero spingere i vari passaggi per andare avanti”. In merito all'approvvigionamento, il direttore spiega che “il ministero della Salute si era impegnato a riconoscere dei fondi allo stabilimento militare farmaceutico assegnandogli, con decreto, il compito di produrre la cannabis, determinare una formulazione idonea e di preparare l'olio. Lo stabilimento ha iniziato a produrlo ma i fondi che erano stati assegnati non gli sono stati trasferiti e, quindi, gli investimenti si sono bloccati. Auspichiamo che il nuovo assetto politico possa riprendere ad esaminare il percorso fin qui avviato”. Una delle patologie che potrebbe trarre maggiori benefici dall'uso della cannabis terapeutica è la sclerosi multipla. Il professor Francesco Patti, coordinatore nazionale gruppo studio sclerosi multipla della Società italiana di neurologia (Sin), ha effettuato sulla malattia degli studi con l'unico farmaco attualmente in commercio a base di cannabinoidi: il Sativex di Almirall, composto da tetraidrocannabinolo (Thc) e cannabidiolo (Cbd), che costituiscono circa il 70 per cento della molecola e un altro 30 per cento di terpeni, una grande classe di composti organici presenti in natura. “Il Sativex è utilizzato per la spasticità e i sintomi correlati in pazienti adulti con sclerosi multipla, che non hanno manifestato una risposta adeguata ad altri medicinali antispastici - ha spiegato Patti - In Italia questo farmaco può essere utilizzato solo in associazione a queste terapie. Il Sativex, in molti casi, può ridurre gli spasmi, il dolore legato alla spasticità, l'incontinenza urinaria, anche l'ampiezza del passo e aumentare la velocità”.  Ci sono, però, molte differenze rispetto alle preparazioni galeniche. “Qualunque medico può prescrivere produzioni e formulazioni farmaceutiche galeniche, non hanno alcun tipo di controllo né per quanto riguarda le dosi, né la via di somministrazione, né la biodisponibilità. Il farmaco, a differenza di questi prodotti, è tracciabile – ha precisato - ma tutti i lavori che hanno visto gli effetti di queste produzioni galeniche non sono stati soddisfacenti negli esiti. Se generalizziamo, rischiamo di ricadere nella cosiddetta ricreazionalità”.  “Siamo molto contenti di essere nuovamente a Spoleto per questo secondo incontro sulla gestione dei prodotti a base di cannabinoidi - ha dichiarato Simona Serao Creazzola, presidente Sifo e responsabile dell'unità operativa complessa farmaceutica del territorio e convenzionata Asl Na 1 Centro - L'anno scorso ci siamo confrontati sulle realtà regionali di implementazione del decreto a due anni dalla sua introduzione ed abbiamo prodotto delle linee guida insieme alla Società italiana farmacisti preparatori (Sifap) per l'utilizzo e la gestione di questi prodotti con l'intento di fornire un utile strumento ed evidenziare in modo condiviso criticità emerse dal confronto e dal dialogo. Come società scientifica stiamo lavorando in stretta collaborazione con Sifap per omogeneizzare e standardizzare sul territorio nazionale la produzione galenica, sia ospedaliera che territoriale, e stiamo collaborando a livello nazionale per l'adeguamento delle norme di buona preparazione alla risoluzione  europea – ha proseguito Serao Creazzola - siamo in forte collaborazione con ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco (AIFa) e Istituto superiore di sanità, privilegiando sempre una grande attenzione verso il paziente. In questo secondo incontro abbiamo voluto focalizzare l'attenzione sulla necessità di indagare gli esiti connessi a queste terapie e per questo abbiamo inteso coinvolgere le società scientifiche dei prescrittori, certi del positivo risultato di un confronto sinergico multidisciplinare. Siamo fortemente orientati, infatti, alla valorizzazione delle società scientifiche come fonte di linee-guida che possano contribuire a migliorare la qualità di ciò che viene prodotto in ambito galenico, sempre apportando il valore della nostra consuetudine al lavoro in qualità e della continua tensione verso un miglioramento ed una crescita culturale, che caratterizza la nostra professione di farmacisti del Servizio sanitario nazionale. Ci auguriamo – ha concluso - che questo incontro possa diventare un laboratorio permanente e anche l'anno prossimo si possano trovare spunti per un nuovo incontro”. (MATILDE SCUDERI)

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