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Per uscire dalla depressione CORRI"Ma per inseguire, non per sfuggire"

Un libro in gran parte autobiografico di un giornalista de ‘Il Messaggero' – Roberto Di Sante, che racconta con passione e sofferenza la sua esperienza per ‘fuggire dal pozzo buio che lo ha inghiottito'

Maria Rita Montebelli
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Il libro ho appena cominciato a leggerlo, per cui fare una recensione mi resta veramente difficile. Ma la presentazione cui ho assistito, nel caldo torrido della Roma d'inizio agosto appena temperato dalla brezza serale - ancorché ridotta nella 'conca' dell'isola tiberina - è stata tanto piacevole quanto inattesa. Insieme all'autore e alla sua giovanissima amica Sara Vargetto - ‘compagna di crostate' - i colleghi giornalisti Carla Massi e Marco Patucchi, che hanno vissuto da vicino molti momenti raccontati in questo libro, il doppiatore Mino Caprio che ha letto (e caldamente interpretato!) un paio di capitoli, tutti presentati da Giovanni Fabiano. E una frase su tutte, tra le molte interessanti considerazioni cui ho avuto l'opportunità di essere presente e partecipe, mi ha colpito e credo renda il rapporto così stretto e a due vie tra depressione e corsa del giornalista Roberto Di Sante, autore di questo libro: “ho iniziato a correre per sfuggire dal ‘mostro', ora corro per inseguire i miei sogni”. (ANDREA SERMONTI) CORRI – Dall'inferno a Central Park – ULTRA edizioni – 140 pagine 14.50 euro

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