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Una ‘Stanza delle farfalle'per i bambini con disabilità

Realizzato nell'unità Santa Maria Bambina di Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, questo ambiente stimola tutti i sensi per un approccio olistico alla terapia dei piccoli pazienti con difficoltà cognitive

Maria Rita Montebelli
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Si chiama ‘Snoezelen' ed è un approccio terapeutico che nasce negli anni ‘70 in Olanda, per aiutare le persone con difficoltà cognitive a uscire dalla loro condizione di isolamento. Dietro a questa buffa parola – un neologismo che deriva dalla fusione di due parole olandesi ‘snuffelen' (esplorare) e ‘doezelen'(sonnecchiare) – si nasconde in realtà un metodo olistico che consiste nell'offrire un'esperienza multisensoriale o ipersensoriale, adattando semplicemente l'illuminazione, l'atmosfera, i suoni e la consistenza tattile ai bisogni specifici dei pazienti, grazie a stanze progettate appositamente per loro. Risponde a questi criteri anche la ‘Stanza delle farfalle', la nuova Snoezelenroom realizzata nell'unità Santa Maria Bambina di Fondazione Sacra Famiglia, un ulteriore passo avanti per stimolare i bambini con pluridisabilità e deficit importanti che possono così contare su uno spazio dedicato di altissima qualità. In questa nuova stanza multisensoriale, ricca di effetti luminosi, musicali e uditivi, di profumi, di forme e di superfici tattili, gli operatori e i caregiver possono svolgere le loro attività grazie all'utilizzo di tecnologie adattabili alle diverse caratteristiche e richieste dei pazienti, così da rispondere al meglio alle loro necessità e personalizzare al massimo la terapia. La ‘Stanza delle farfalle' è stata donata dal Sovrano ordine di Malta-pellegrinaggi Lombardia e dalla famiglia Montecchi, e il progetto è stato curato da HC-engilabes&Safe srl con il coordinamento dell'ingegnere Enrico Orofino. L'ambiente innovativo realizzato da Sacra Famiglia è suddiviso in due zone, una di rilassamento e una di stimolazione. Entrando si trovano tende a fibre ottiche, pannelli a led comandati dalla voce o da un battito di mano, un tubo a bolle interattivo, fasci di fibre ottiche che cambiano colore, corpi illuminanti a soffitto che si muovono, un cielo stellato e luci che disegnano voli di farfalle sulle pareti. Viene dato anche grande spazio alle stimolazioni tattili conpavimenti e porte che ricordano la sabbia del mare. Infine, è presente la speciale ‘poltrona dell'abbraccio', che calma e rassicura chi vi si adagia. Nella penombra della stanza vengono anche diffusi aromi piacevoli. “Il motivo per il quale abbiamo pensato alla realizzazione di una Snoezelen Room – dichiara Claudia Francesconi, medico responsabile riabilitazione età evolutiva di Fondazione Sacra Famiglia - si fonda principalmente sulla consapevolezza che, negli ultimi anni, le metodiche di approccio riabilitativo per i soggetti  con disabilità multipla e profonda si sono focalizzate verso interventi di stimolazione sensoriale volti a creare opportunità di attivazione e di relazione con la realtà circostante. Per i soggetti con tali caratteristiche una delle maggiori difficoltà è quella di reperire stimoli in grado di suscitare interesse per il mondo circostante e migliorare le condizioni di vigilanza e di allerta, prospettiva da tempo recepita a livello di attività di riabilitazione. Una delle particolarità dell'approccio ‘sensoriale' risiede nel fatto che le stimolazioni sono prodotte da apparecchi opportunamente scelti dall'operatore in funzione delle caratteristiche dei singoli pazienti, con un approccio non direttivo. Questa caratteristica consente l'utilizzo dello spazio multisensoriale anche da parte dei caregiver che non hanno competenze tecniche; questo ci porta ad auspicare che in  futuro si possa aprire la stanza multisensoriale alle famiglie di soggetti con grave disabilità che risiedono nel nostro territorio”. (MATILDE SCUDERI)

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