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Risultati positivi per dupilumab nella rinosinusite cronica grave

La molecola ha mostrato miglioramenti significativi in pazienti con rinosinusite cronica grave con poliposi nasale che presentano recidive dopo un precedente intervento chirurgico e/o il trattamento con corticosteroidi sistemici

Maria Rita Montebelli
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Presentati a San Francisco, nel corso dell'incontro annuale dell'American Academy of Allergy, Asthma&Immunology (AAAAI), i risultati completi di due studi di fase 3 condotti in pazienti adulti con rinosinusite cronica grave con poliposi nasale (CRSwNP) recidivante nonostante un precedente intervento chirurgico e/o il trattamento con corticosteroidi sistemici. Questi studi - SINUS-24 e SINUS-52 - hanno dimostrato che dupilumab, aggiunto allo standard di trattamento consistente in uno spray nasale a base di corticosteroidi, ha migliorato la dimensione dei polipi, la gravità della congestione nasale, la sinusite cronica, l'olfatto e l'asma come comorbidità. Ha inoltre ridotto la necessità di corticosteroidi sistemici e di intervento chirurgico. “Dupilumab è la prima terapia biologica con il potenziale di modificare l'andamento clinico della rinosinusite cronica grave con poliposi nasale, migliorando significativamente tutti gli indici di malattia inclusi negli studi, compreso l'olfatto, uno dei sintomi più fastidiosi e complessi da gestire per i pazienti – dichiara il professor Claus Bachert, responsabile clinico del Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell'Università di Ghente principale sperimentatore negli studi – I pazienti con rinosinusite cronica con poliposi nasale che presentano anche asma sono più difficili da trattare. È quindi incoraggiante che dupilumab, andando a colpire gli interruttori dell'infiammazione di tipo 2, possa agire su entrambe queste patologie”. Dupilumab è un anticorpo monoclonale umano specificamente progettato per inibire la segnalazione delle interleuchine 4 e 13 (IL-4 e IL-13). Questi studi, così come quelli precedenti nella dermatite atopica e nell'asma, mostrano come queste siano due proteine chiave che svolgono un ruolo centrale nell'infiammazione di tipo 2, che sembra sottendere alla rinosinusite cronica con poliposi nasale e a molte altre patologie allergiche. La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una patologia delle vie aeree superiori scatenata prevalentemente da un'infiammazione di tipo 2 e caratterizzata da polipi che ostruiscono i seni e le cavità nasali. I pazienti possono soffrire di grave ostruzione nasale con difficoltà a respirare, iperproduzione di muco, parziale o completa perdita dell'olfatto e/o del gusto, dolore oppure senso di pressione al viso. A causa di sintomi persistenti, questa patologia ha un sostanziale impatto negativo sulla qualità di vita correlata alla salute, che può essere misurata da un endpoint composito che include una ridotta produttività e capacità di portare avanti le normali attività quotidiane, impossibilità di assaporare il cibo, mancanza di sonno e spossatezza. Le opzioni di trattamento esistenti consistono in corticosteroidi intranasali, corticosteroidi sistemici e/o intervento chirurgico, con una limitata efficacia e/o un elevato tasso di recidiva dopo il trattamento. Lo spray nasale a base di mometasonefuroato (MFNS) è un corticosteroide intranasale, standard di trattamento. I due studi clinici SINUS-24 e SINUS-52 hanno valutato il trattamento di dupilumab in aggiunta a MFNS rispetto a placebo e MFNS. I risultati preliminari di entrambi gli studi sono stati annunciati a ottobre 2018, e hanno raggiunto gli endpoint co-primari di cambiamento dal basale della gravità della congestione/ostruzione nasale e della dimensione dei polipi nasali a 24 settimane. I nuovi dati presentati all'AAAAI. Dupilumab ha ridotto significativamente la sinusite cronica in entrambi gli studi. Gli effetti del trattamento con dupilumab si sono osservati già dopo quattro settimane con un miglioramento progressivo nello studio SINUS-24, uno studio a 24 settimane, e fino a 52 settimane nello studio SINUS-52. Entrambi gli studi hanno valutato il trattamento con dupilumab ogni due settimane fino a 24 settimane e poi fino a 52 settimane. Lo studio SINUS-52 ha incluso un gruppo di pazienti trattati ogni quattro settimane, in aggiunta al gruppo trattato ogni due. Complessivamente, i tassi di eventi avversi erano generalmente simili tra il gruppo trattato con dupilumab e quello con placebo. Altre sessioni dedicate a dupilumab nel coso del Congresso AAAAI hanno riguardato gli studi nella rinite allergica, nella CRSwNP e altri risultati sul tratto seno-nasale in pazienti con asma o dermatite atopica come comorbidità. (FABRIZIA MASELLI)

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