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Promuovere e migliorare la salute'must' per l'industria farmaceutica

Farmindustria, Assogenerici e Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML) hanno firmato un Protocollo d'intesa per la salute di oltre 200 mila persone: i 66 mila dipendenti delle imprese del farmaco e le loro famiglie

Maria Rita Montebelli
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Un protocollo d'intesa è stato firmato da Farmindustria, Assogenerici e Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML) nel corso dell'evento organizzato proprio da Farmindustria, anche quest'anno in collaborazione con ONDA, dal titolo 'Healthcare e Diversity Management - Lavoro e salute nelle imprese del farmaco: la persona al centro', che si è svolto nei giorni scorsi a Roma al Tempio di Adriano. Un evento annuale - giunto alla quarta edizione - per sostenere l'impegno delle donne, che si prendono cura e assistono i familiari, spesso associando il caregiving all'attività professionale. Il protocollo va oltre gli obblighi di legge in materia di sorveglianza sanitaria per la sicurezza nel lavoro trasformandoli in una opportunità più ampia. Con i medici del lavoro si condivide un programma di prevenzione dei bisogni di salute di ogni dipendente del settore attraverso la promozione degli screening, l'educazione ai corretti stili di vita, l'informazione sulle malattie croniche. Il medico del lavoro diventa così non più l'esecutore di un adempimento - in qualche caso burocratico - ma il consigliere delle donne e degli uomini che lavorano nelle imprese farmaceutiche in funzione della migliore gestione della salute propria e nelle diverse situazioni familiari. Azioni che puntano al massimo: garantire la salute. E che potrebbero essere svolte nel corso delle visite mediche obbligatorie o in momenti concordati con le singole realtà aziendali attraverso iniziative specifiche - per esempio sull'antibiotico resistenza o sulle vaccinazioni - come seminari, campagne ad hoc, eventi mirati. Le imprese del farmaco valorizzano cosi il Diversity Management, che non va inteso solo come diversità di genere ma anche come diversità di esigenze, di situazioni familiari, di patologie, di cure e terapie. Quello con Farmindustria e Assogenerici è il primo protocollo con il quale la SIML dà seguito a quello già sottoscritto con il Ministero della Salute sul miglioramento dello stato di salute dei lavoratori. “La persona al centro. È il must dell'industria farmaceutica che valorizza le esigenze di ciascuno, con uno sguardo al futuro. Ecco perché - commenta Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria - abbiamo sottoscritto il protocollo che ci auguriamo possa essere una best practice e diventare 'contagioso' per fare leva sui 12 milioni di addetti dei vari settori che i medici contattano ogni anno. Vogliamo offrire strumenti sempre più efficaci e concreti per aumentare la consapevolezza e le conoscenze sulle cure. Sia rispetto alla prevenzione sia all'assistenza, con particolare riferimento ai caregiver, molto spesso donne, vere e proprie 'manager della salute' della famiglia. Donne che sono un punto di forza delle nostre imprese e la figura chiave, per i loro molteplici ruoli, in una società in profonda trasformazione”. Le donne nelle imprese del farmaco rappresentano il 42 per cento degli addetti. E spesso con ruoli importanti nell'organizzazione aziendale. Nell'industria farmaceutica sono infatti il 40 per cento dei dirigenti e quadri. E nella ricerca sono addirittura più degli uomini: 52 per cento. Perché la Ricerca & Sviluppo ha bisogno di fantasia, lungimiranza e tenacia, doti tipiche delle donne. Dal 2015 al 2017 l'industria farmaceutica ha aumentato più di tutti i settori il numero di addetti: +4,5 per cento complessivamente rispetto al +1,3 per cento del resto dell'industria. E anche nel 2018, con una crescita dell'1 per cento, ha dato un contributo superiore alla media degli altri settori. Così, grazie a oltre 6 mila assunzioni all'anno nell'ultimo triennio, per oltre la metà giovani, l'occupazione farmaceutica cresce da 5 anni consecutivamente e oggi conta 66 mila addetti, circa il 95 per cento a tempo indeterminato. Produttività, qualità del lavoro, qualità della vita e salute, sono fortemente interconnesse. Le imprese farmaceutiche lo sanno bene e per questo garantiscono ai loro dipendenti una delle offerte di welfare aziendale più moderne ed efficaci. Con misure ad hoc:   mense aziendali e asili nido, servizi lavanderia, take away, calzoleria, smart working, flessibilità, agevolazioni di orario, trasporto collettivo, servizi per istruzione, borse di studio, stage, sconti sui libri di scuola per i figli dei dipendenti, assistenza sociale e sanitaria, sanità integrativa, campagne di prevenzione e vaccinazioni, screening periodici e pacchetti check-up, assistenza per familiari anziani o non autosufficienti, attenzione alla medicina preventiva, focalizzata sulle patologie femminili, cessione solidaristica di permessi e ferie in favore di colleghi affetti da patologie gravi o in stato di difficoltà ad assistere i familiari non autosufficienti,  un'aspettativa più lunga, in caso di maternità, rispetto alla legge e al CCNL. Il welfare aziendale diventa così un fattore produttivo strategico e irrinunciabile. (MARCO BIONDI)

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