Curare la depressione maggioregli specialisti guardano al futuro
Sull'isola veneziana che per anni ha ospitato un ospedale psichiatrico, gli specialisti che si preparano ad affrontare le sfide della psichiatria si sono confrontati sulle difficoltà e le nuove cure della depressione maggiore
Sull'isola dove nel 1978 si chiusero le porte dell'ospedale psichiatrico, nato all'interno di un antico monastero, si è parlato nei giorni scorsi del futuro della psichiatria e di nuovi strumenti a supporto dei professionisti sanitari e dei pazienti per la gestione della depressione maggiore, con l'obiettivo condiviso che ogni persona possa tornare a vivere pienamente. L'evento ‘Star Academy. Management of Major Depression', dedicato ai giovani psichiatri italiani, era realizzato da Lundbeck, azienda che da sempre è vicina alle persone che soffrono di disturbi psichiatrici e neurologici offrendo soluzioni innovative e investendo in programmi di ricerca clinica. Tema di grande interesse per il trattamento della depressione maggiore e argomento approfondito durante l'evento è stato l'utilizzo dei nuovi strumenti digitali, che possono essere di supporto al paziente, per consentire una ottimale gestione della terapia, e al medico, per il monitoraggio della stessa. “I rapidi ed esponenziali sviluppi degli smartphone e dei device elettronici indossabili rappresentano delle importanti novità terapeutiche per gli operatori sanitari e per i pazienti. In particolare, gli smartphone e le app costituiscono nuovi canali di comunicazione, facilmente accessibili ovunque e in qualsiasi momento della giornata, e possono essere utilizzati in maniera efficace anche in ambito clinico – ha spiegato Andrea Fiorillo, professore di Psichiatria del Dipartimento di Psichiatria all'Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli' – Una revisione sistematica della letteratura pubblicata recentemente su World Psychiatry, la più importante rivista in ambito psichiatrico, ha evidenziato che ci sono crescenti evidenze sull'utilità delle app nel monitoraggio della sintomatologia depressiva e nell'engagement del paziente”. La depressione maggiore è oggi considerata una malattia multidimensionale. Non si parla solo di sintomi affettivi, ma anche di sintomi fisici e cognitivi. “Per tali motivi – ha precisato Fiorillo - nella pratica clinica routinaria è necessario integrare sempre più spesso l'utilizzo di strumenti di valutazione rivolti ai sintomi ‘core' della depressione con strumenti orientati a valutare il livello di funzionamento personale del paziente (come la Sheehan Disability Scale) o il livello di capacità funzionale (come con la UPSA-B, recentemente validata anche per i pazienti affetti da disturbi depressivi). Inoltre, un ruolo specifico potrebbe essere svolto da strumenti interattivi e user-friendly, come il Thinc-It-tool, per valutare la presenza e la gravità dei sintomi cognitivi e per monitorarne l'andamento nel tempo”. Durante Star Academy, gli specialisti si sono confrontati anche sulle sfide per il trattamento della ‘depressione difficile da trattare' insieme a Koen Demyttenaere, psichiatra-psicoterapeuta del Centro psichiatrico universitario KU Leuven. “Con il termine ‘depressione resistente al trattamento' o ‘depressione difficile da trattare' si fa riferimento alla difficoltà da parte dei pazienti affetti da depressione maggiore di ottenere un esito accettabile e soddisfacente con i trattamenti proposti – ha aggiunto il professor Fiorillo – Le sfide che il clinico deve affrontare nella gestione di un paziente con depressione difficile da trattare sono relative alla complessità di gestione di un paziente con un disturbo cronico, a maggior rischio di ricadute e con una scarsa risposta al trattamento in fase acuta”. Attraverso l'evento Star Academy Lundbeck prosegue il suo impegno, iniziato 25 anni fa in Italia, nell'organizzare e sostenere percorsi educazionali integrati rivolti agli specialisti: “Lundbeck, forte della sua esperienza nelle neuroscienze e nello sviluppo di farmaci innovativi, guarda avanti e sostiene la formazione dei medici che dovranno affrontare le sfide del futuro nel trattamento della depressione – ha commentato l'AD di Lundbeck Italia, Tiziana Mele – Il luogo scelto per l'evento, l'ospedale psichiatrico maschile della città fino al 1978, è simbolico e ci ricorda tutti i passi avanti fatti nella cura dei disturbi psichiatrici in Italia negli ultimi 40 anni. Lundbeck, da sempre, lavora instancabilmente nel campo della salute mentale, affinché ogni paziente possa tornare a stare bene e a vivere pienamente”. (FABRIZIA MASELLI)