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Emofilia: specialisti stilanoraccomandazioni sui vaccini

Oltre 80 esperti hanno contribuito alla prima consensus mai stilata sul tema. Confermata l'importanza del calendario vaccinale per i pazienti emofilici perché non c'è alcuna correlazione tra vaccinazione e sviluppo di inibitori

Maria Rita Montebelli
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Le vaccinazioni hanno un ruolo chiave anche nella protezione delle persone con emofilia, sin dai primi mesi di vita, come da calendario vaccinale. A confermarlo sono oltre 80 specialisti italiani che hanno partecipato alla definizione delle prime 'Raccomandazioni' sul tema emofilia e vaccinazioni, un ambito che oggigiorno pone diverse sfide ai professionisti della salute in generale, e in particolare agli esperti di emofilia. Il lavoro dal titolo ‘Consensus statements on vaccination in patients with haemophilia – Results from the Italian haemophilia and vaccinations (Heva) project', ha preso il via grazie al supporto incondizionato di Sobi nell'ottobre 2017 e si è concluso con la pubblicazione sulla rivista 'Haemophilia' di aprile 2019. Un progetto di grande portata che ha coinvolto un board di 11 ematologi e immunologi e che, seguendo la metodologia Delphi, ha raccolto i consensi di 72 specialisti esperti di emofilia. Un lavoro importante per la comunità scientifica se si pensa che ancora oggi è diffusa, benché senza evidenze scientifiche, una certa cautela nel vaccinare i pazienti emofilici. Il timore è di indurre lo sviluppo di inibitori in particolare nella popolazione pediatrica, con un conseguente ritardo nell'applicazione del calendario vaccinale o addirittura la mancata immunizzazione di questi pazienti, con gravi complicazioni e ripercussioni anche sociali. “Questo progetto è andato a colmare una necessità importante nella gestione dei pazienti con emofilia: bambini, adolescenti e adulti – ha dichiarato Elena Santagostino, presidente Aice e responsabile dell'Unità emofilia centro emofilia e trombosi angelo bianchi bonomi fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano – Le raccomandazioni ci forniscono delle chiare indicazioni non solo sulla tempistica, ma anche sull'esecuzione nel modo più corretto per evitare emorragie ai pazienti emofilici”. Attraverso il questionario Delphi sono state sottoposte alla valutazione degli esperti tutte le tematiche correlate: dal calendario vaccinale nei pazienti con emofilia, all'indagine sui protocolli applicati e sulle vie di somministrazione ottimali dei vaccini, dalle vaccinazioni nei pazienti emofilici con inibitori, al rischio di sviluppo di inibitori durante le vaccinazioni. Sono state così raccolte le evidenze scientifiche ad oggi pubblicate e stilate le raccomandazioni “la cui pubblicazione – come ha affermato Simone Cesaro, direttore dell'Unità operativa di ematologia e oncologia pediatrica - è una buona notizia ed è frutto di un grande impegno e sforzo collegiale. Saranno un punto di riferimento sul tema vaccinazioni ed emofilia per tanti colleghi, pazienti e genitori”. Per la prima volta in questo ambito il lavoro in squadra di specialisti diversi ha permesso di rispondere al bisogno molto sentito dalla comunità scientifica sulla sicurezza dell'uso dei vaccini, in particolare nei pazienti con emofilia. “Questo progetto scientifico-educazionale ha permesso a noi esperti di emofilia di ampliare il nostro raggio di azione e di confrontarci per la prima volta con medici esperti di vaccinazioni e immunologi. E la partecipazione alla Delphi di oltre 70 medici esperti di emofilia dimostra la necessità di avere a disposizione questo documento” ha sottolineato Annarita Tagliaferri, responsabile della Struttura semplice dipartimentale Centro hub emofilia e malattie emorragiche congenite Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Il lavoro scientifico - che è disponibile come open-access al seguente link https://doi.org/10.1111/hae.13756 - è stato reso possibile grazie al supporto incondizionato di Sobi, azienda biofarmaceutica svedese impegnata nelle malattie rare. “Come azienda impegnata in emofilia abbiamo sentito la responsabilità di supportare questo progetto di grande valenza scientifica e sociale, come ha dimostrato l'adesione quasi totale della comunità degli specialisti in emofilia; ora auspichiamo che possa essere di esempio anche in altri ambiti clinici”, ha concluso la Renata Mazzucchelli, medical advisor di Sobi Italia. (ANNA CAPASSO)

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