RICORDO COMMOSSO

Già un anno dalla scomparsa del professor Franco Mandelli

Maria Rita Montebelli

Inconfondibile il suo sorriso, indimenticabile la sua tenacia, la sua capacità di trovare una parola per tutti i suoi pazienti. Il 15 luglio 2018, esattamente un anno fa di domenica, si spegneva a 87 anni il professor Franco Mandelli. Il volto umano della medicina, il padre dell’ematologia italiana. Tutta l’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma (Ail), i suoi volontari, i pazienti, gli ematologi e i ricercatori ricordano oggi con grande affetto e tanta nostalgia, la figura del professor Franco Mandelli. Una vita, la sua, passata a combattere instancabilmente contro la leucemia e gli altri tumori del sangue. “Il professor Mandelli è stato e resterà sempre per tutti noi una guida illuminata, per me e per molti altri colleghi un maestro, per i malati una vivida speranza e per Ail un esempio di impegno sociale, vissuto ogni giorno con forza e grande coraggio – dichiara Sergio Amadori, presidente nazionale Ail – non c’era obiettivo che lui non potesse raggiungere quando si trattava di essere al fianco dei pazienti e a sostegno della ricerca scientifica. Personalmente ho avuto il privilegio e l’enorme fortuna di vivere tanti momenti indimenticabili e grandi insegnamenti al suo fianco. Tutta l’associazione, che ora ho l’onore di presiedere, ha iniziato a raccogliere la sua eredità e a proseguire sul cammino tracciato dal professor Mandelli”.  Ail quest’anno celebra 50 anni di attività, un lungo cammino che per diversi decenni è stato tracciato dalla guida illuminata e lungimirante del professor Franco Mandelli. A lui si deve non solo la crescita esponenziale dell’associazione, che ha saputo attrarre migliaia e migliaia di volontari in tutta Italia, e l’aver compreso prima di altri, la necessità di porre al centro della cura e dell’assistenza il malato. E poi innumerevoli iniziative, come le campagne nazionali di raccolta fondi per sostenere la ricerca scientifica, l’idea di creare un ponte tra ricerca e pratica clinica con la messa in rete di reparti di ematologia e laboratori; le case alloggio Ail e, non ultimo, la realizzazione di servizi per l’assistenza domiciliare ai pazienti. Al professor Franco Mandelli si deve, tra le innumerevoli iniziative che hanno segnato i 50 anni dell’associazione, l’idea di mettere al centro delle cure il paziente. Con lui Ail è cresciuta fino a diventare un’eccellenza nell’ambito del volontariato solidale che oggi conta quasi 20 mila volontari e 81 sezioni provinciali dal Nord al Sud del nostro Paese. (EUGENIA SERMONTI)