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Senni: “Un farmaco per il diabetefunziona nello scompenso cardiaco”

Michele Senni

Secondo i risultati dello studio DAPA-HF il dapagliflozin riduce in modo sostanziale peggioramento e mortalità da scompenso cardiaco anche nei non diabetici

Maria Rita Montebelli
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La notizia scientifica più rilevante che giunge dal congresso Europeo di Cardiologia ‘Esc 2019' – il più grande congresso mondiale di specialità, grazie al concomitante Word Congress of Cardiology che si concluderà mercoledì 4 settembre a Parigi – arriva da un farmaco… per il diabete. Secondo i risultati dello studio DAPA-HF presentati in seduta plenaria dal professor John McMurray dell'università di Glasgow il dapagliflozin, approvato nel trattamento di pazienti affetti da diabete di tipo 2, riduce in maniera sostanziale peggioramento e mortalità per scompenso cardiaco in chi ne soffre, anche se il diabete non ce l'ha! Secondo il professor Michele Senni, direttore del dipartimento cardiovascolare dell'U.O. Cardiologia I dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo “ogni volta che il paziente con scompenso viene ospedalizzato sale un ulteriore gradino nella gravità della patologia: se i pazienti con scompenso hanno di norma un tasso del 10 per cento di mortalità annua, alla seconda ospedalizzazione arrivano al 30 per cento. Si tratta di una patologia “che ha una prognosi ‘peggiore' di moltissimi tipi di tumore” aggiunge l'esperto. Spesso i pazienti ne sottovalutano i sintomi e non capiscono il perché debbano assumere un numero di farmaci così elevato. “Il farmaco di Astra Zeneca è l'inizio di una nuova era afferma Senni – avendo fornito risultati importanti ‘on the top' della terapia con miglioramenti in poche settimane sia dell'endpoint primario che di quelli secondari che lo studio si era prefissato: 26 per cento di riduzione della mortalità cardiovascolare o peggioramento dell'insufficienza cardiaca rispetto al placebo”. Una svolta non solo per il paziente ma anche per il clinico, che finalmente può dare al paziente un farmaco che mostra immediatamente un beneficio, anche in termini di qualità di vita. Una notizia che sicuramente produrrà un ‘terremoto' anche all'interno delle ‘Linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) su diabete, pre-diabete e malattie cardiovascolari' sviluppate insieme all'Associazione europea per lo studio del diabete (EASD) che sono state pubblicate online giusto ieri sull'European Heart Journal e sul sito web delle società scientifiche. E che dopo un solo giorno andranno già aggiornate… (ANDREA SERMONTI)

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