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AIFa: parte la Banca dati istituzionale dei farmaci

Intervista con il direttore Generale dell'AIFA, Luca Pani (nella foto) sulla prima Banca Dati ufficiale dei Farmaci in Italia

Maria Rita Montebelli
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Professor Pani, un successo dell'AIFa E' l'unico strumento elettronico dinamico a livello internazionale, validato dall'AIFA e dall'EMA, per ottenere informazioni e documenti aggiornati sui medicinali autorizzati nel nostro Paese: una risorsa fondamentale per il cittadino e per i professionisti della salute, che garantirà maggiore sicurezza nella prescrizione e nell'uso dei farmaci Non sarà un labirinto di informazioni difficile da consultare? Tutt'altro: la navigazione della Banca Dati è semplice e intuitiva. Al momento contiene oltre 16.000 documenti (Fogli Illustrativi e Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto) e informazioni su oltre 66.400 confezioni autorizzate. Si tratta di uno strumento prezioso, se consideriamo che, solo nel 2012, le richieste di variazione sono state 5.000. A che e a chi serve questa banca? E' evidente che sarà un grande vantaggio per il cittadino, per il medico proscrittore e per il farmacista avere l'opportunità di verificare in tempo reale se i fogli illustrativi dei farmaci già acquistati o distribuiti, che nel frattempo siano stati aggiornati. Perché avete pensato a questa iniziativa? Era un obiettivo fondamentale per l'AIFA, nell'ottica della trasparenza, valore fondante dell'Agenzia e principale baluardo contro ogni forma di corruzione. Siamo lieti quindi di poter mettere finalmente a disposizione dei cittadini e dei professionisti della salute uno strumento che sarà utilissimo per garantire una maggiore sicurezza nella prescrizione e nell'uso dei farmaci. Un lavoro veramente imponente… Non c'è dubbio che sia stato come minimo ‘notevole' lo sforzo dell'Agenzia per trasformare, ridisegnare e consolidare i suoi sistemi informativi (65 sistemi maggiori) all'interno di un'unica piattaforma applicativa ed infrastrutturale. Lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha detto che all'Agenzia Italiana del Farmaco va riconosciuto il merito di aver fatto della trasparenza uno dei pilastri della sua attività istituzionale, ma anche di aver posto in essere, specie negli ultimi due anni, una serie di iniziative concrete per convertire un principio fondante in prassi istituzionale In questo quadro, la nascita della Banca Dati del Farmaco rappresenta un ulteriore passo nella direzione già segnata.  (S. S.)

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