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Arriva nella Regione Lazioil Roadshow di AstraZeneca

Presentato un modello di analisi economica sviluppato dall'azienda in collaborazione con Ernst&Young sui benefici di osimertinib, un farmaco oncologico innovativo per carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc)

Maria Rita Montebelli
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In Italia sono stati diagnosticati 373.300 nuovi casi di tumore. Il 63 per cento delle donne e il 54 per cento degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. L'aumento del numero di neoplasie maligne diagnosticate e che in molti casi richiedono terapie a lungo termine costituisce una grande sfida per i sistemi sanitari, che si trovano di fronte a necessarie revisioni delle risorse economiche e umane disponibili. Se n'è parlato nella seconda tappa del Roadshow di AstraZeneca, tenutosi a Roma negli scorsi giorni. In occasione dell'evento è stato presentato il modello di analisi economica sviluppato da AstraZeneca in collaborazione con Ernst&Young su osimertinib, il primo farmaco antitumorale specifico sia per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) localmente avanzato o metastatico con mutazioni attivanti il recettore del fattore di crescita epidermico (Egfr), sia per il trattamento in seconda linea dei pazienti con mutazione T790m. “Lo studio ha permesso di valutare non solo i benefici dell'innovazione per il paziente, come un aumento dei mesi di vita (+15 per cento) ed un miglioramento della qualità della stessa, ma anche l'impatto economico sul sistema, anche a livello sociale - ha dichiarato Elisa Costantini, senior manager EY health& life sciences - In 5 anni l'utilizzo su tutti i pazienti naive di un farmaco innovativo come osimertinib potrebbe infatti arrivare a generare per il Sistema sanitario nazionale un risparmio cumulato di 12,4 milioni di euro”. Dall'istituzione del fondo vincolato per i farmaci innovativi non oncologici e di quello per i farmaci innovativi oncologici - entrambi di 500 milioni di euro – alla regione Lazio sono assegnati annualmente 54 milioni per i farmaci oncologici e 39 per quelli non oncologici. A fine anno avviene il rimborso delle spese effettivamente sostenute, ovvero dell'effettivo consumo di farmaci. "La sostenibilità non è solo quanto ci costa quel farmaco rispetto a prima – ha spiegato Teresa Petrangiolini, direttore di Patient advocacy lab presso l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari - Altems università Cattolica del Sacro Cuore - nella sostenibilità c'è tutto, c'è la vita delle persone, quindi cosa succede a un paziente se ha un farmaco che gli migliora la qualità della vita, gliela allunga, cosa succede alla sua famiglia e al suo lavoro. Per questo motivo bisogna essere in grado di erogare con competenza e appropriatezza queste nuove terapie, un obiettivo che si può raggiungere solo prestando attenzione alla formazione”.La tavola rotonda sarà riproposta in autunno in Campania, Toscana, e Veneto per analizzare le diversità regionali e raccogliere testimonianze e proposte da alcuni dei più importanti player del settore. (MATILDE SCUDERI)

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